Hank Greenberg: L'eroe che non voleva essere tale

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Titolo originale:

Hank Greenberg: The Hero Who Didn't Want to Be One

Contenuto del libro:

La straordinaria storia della prima superstar ebrea dell'atletica, scritta da Mark Kurlansky, autore del bestseller del New York Times.

Uno dei motivi per cui gli appassionati di baseball amano tanto questo sport è che comporta alcuni atti fisici di bellezza. E uno degli spettacoli più belli nella storia del baseball è stato lo swing di Hank Greenberg. Il suo corpo, in posizione tranquilla, sembrava avere una speciale serie di molle con un grilletto che faceva scattare le sue braccia e faceva volare la mazza in aria con la velocità e la forza di un'elica. Ma ciò che è ancora più straordinario della sua grazia e della sua potenza è che a Detroit, nel 1934, il suo swing - o la sua assenza - si intrecciò con la storia degli ebrei americani. Sebbene Hank Greenberg sia stato uno dei primi giocatori a sfidare il record di sessanta fuoricampo di Babe Ruth in una sola stagione, è la partita per cui Greenberg non ha giocato che viene ricordata meglio. Con la sua decisione di non giocare la partita del 1934 tra i Tigers e i New York Yankees perché cadeva nello Yom Kippur, Hank Greenberg divenne un eroe per gli ebrei di tutta l'America. Tuttavia, come scrive Kurlansky, egli era la quintessenza dell'ebreo laico e celebrarlo per la sua fedeltà all'osservanza religiosa significa ignorare chi fosse quest'uomo.

In Hank Greenberg Mark Kurlansky esplora la verità che si cela dietro la leggenda del picchiatore: la sua infanzia nel Bronx, la sua spettacolare disciplina come aspirante giocatore, la complessità della sua decisione di non giocare durante lo Yom Kippur e il contesto culturale di virulento antisemitismo in cui si svolse la sua carriera.

Quello che Kurlansky scopre è un uomo di immensa dignità e moderazione, con una passione per lo sport che divenne un grande lettore; un uomo, inoltre, che fu di ispirazione per il giovane Jackie Robinson, che disse: "La classe si vede. Si nota dappertutto nel signor Greenberg".