Etnografia dopo l'antichità: Terre e popoli stranieri nella letteratura bizantina

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Titolo originale:

Ethnography After Antiquity: Foreign Lands and Peoples in Byzantine Literature

Contenuto del libro:

Sebbene gli autori greci e romani abbiano scritto testi etnografici che descrivevano le culture straniere, l'etnografia sembra scomparire dalla letteratura bizantina dopo il VII secolo d.C. - un'eccezione che lascia perplessi per una cultura così fortemente autoidentificata con l'impero romano.

Eppure i Bizantini, geograficamente situati al centro degli sconvolgimenti che portarono dal mondo antico a quello moderno, avevano una conoscenza abbondante e sofisticata delle culture con cui lottavano e contrattavano. Ethnography After Antiquity esamina sia le istanze che le omissioni dell'etnografia bizantina, esplorando le motivazioni politiche e religiose per scrivere (o non scrivere) di altri popoli. Attraverso le etnografie inserite nelle storie classiche, nei manuali militari, nel De administrando imperio di Costantino VII e nella letteratura religiosa, Anthony Kaldellis mostra come gli autori bizantini usassero i resoconti delle culture straniere come veicoli per criticare il proprio Stato o per dimostrare la superiorità romano-cristiana sull'Islam.

Egli giunge alla sorprendente conclusione che i Bizantini non vedevano le differenze culturali attraverso un prisma puramente teologico: la loro identità romana, piuttosto che la loro ortodossia, era la distinzione vitale dalle culture che consideravano eretiche e barbare. Riuscendo a colmare un vuoto finora inspiegabile tra l'antichità e la rinascita dell'etnografia nel tardo periodo bizantino, Ethnography After Antiquity offre una nuova prospettiva su come Bisanzio si posizionò con e contro il mondo in drammatico cambiamento.