Un palazzo in costruzione

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Titolo originale:

Spadework for a Palace

Contenuto del libro:

Spadework for a Palace porta il sottotitolo “Entrare nella follia degli altri” e offre un'epigrafe: “La realtà non è un ostacolo”. Infatti.

Questo sproloquio ossessivo ad alto numero di giri supera tutti gli ostacoli, alimentato dalle idee di un “piccolo bibliotecario grigio” con gli archi caduti, il cui nome - Mr. herman melvill - è solo una delle coincidenze che lo legano al suo padrone di casa Herman Melville ("Anch'io risiedevo sulla 26a strada est... Anch'io avevo lavorato per un po' all'ufficio doganale“), che a sua volta è solo un aspetto del suo essere ‘costantemente consapevole della sua connessione’ con Lebbeus Woods, con la roccia che è Manhattan, con l'”ubriacone Lowry” e il suo Caustico lunare, con Bartok.

E con questa coscienza di connessione non solo sta acquisendo una vera conoscenza di Melville, ma sta anche tracciando i sentieri per “un sereno paradiso della conoscenza”. Spinto a salvare quel Palazzo (una biblioteca superiore che anche lui serve), perde il lavoro e la moglie lo lascia, ma “bisogna dire alla gente la verità: non c'è dualismo nell'esistenza”.

E il suo sogno sarà “realizzato, perché non mi arrendo: Sono solo un operaio a giornata, un lavoratore di vanga in questo sogno, un Herman Melvill, un bibliotecario del banco prestiti, attualmente detenuto al Bellevue, ma allo stesso tempo - posso dirlo? --... in realtà un custode del Palazzo.