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Il libro raccoglie le riflessioni di Walter Benjamin sull'uso dell'hashish, evidenziando il suo approccio dualistico agli effetti della droga, oscillante tra intuizioni profonde e introspezione metafisica. Tuttavia, molti lettori hanno trovato lo scritto noioso e privo di contenuti sostanziali, paragonandolo sfavorevolmente a esperienze banali.
Vantaggi:Il libro offre una prospettiva unica sull'hashish attraverso la lente di un importante filosofo, presentando nozioni intriganti di “illuminazione profana” e il potenziale di esperienze trasformative. Alcuni passaggi sono considerati nostalgici e stimolanti.
Svantaggi:Molti lettori trovano la scrittura contorta ed eccessivamente filosofica, priva di un'autentica intuizione. I critici sostengono che le riflessioni risultano banali e datate, deludendo chi si aspetta un impegno filosofico sostanziale. L'analisi è spesso ritenuta noiosa e ricorda le riflessioni campanilistiche di un dormitorio piuttosto che le riflessioni profonde.
(basato su 4 recensioni dei lettori)
On Hashish
La raccolta di scritti sull'hashish di Walter Benjamin, pubblicata postuma, è un progetto dettagliato per un libro che non è mai stato scritto: un libro sull'hashish davvero eccezionale, come Benjamin lo descrive in una lettera all'amico Gershom Scholem. Una serie di protocolli di esperimenti sulle droghe, scritti da lui stesso e dai suoi co-partecipanti tra il 1927 e il 1934, insieme a brevi pezzi in prosa pubblicati durante la sua vita, On Hashish fornisce un ritratto particolarmente intimo di Benjamin, audace come sempre alla fine della Repubblica di Weimar, e della sua forma di pensiero unica.
Collocandosi consapevolmente nella tradizione dei conoscitori di droghe letterarie, da Baudelaire a Hermann Hesse, Benjamin guardava all'hashish e ad altre droghe per un'iniziazione a quella che chiamava illuminazione profana. In questo caso, come ovunque nell'opera di Benjamin, si tratta di un nuovo modo di vedere, di una nuova connessione con il mondo ordinario. Sotto l'influenza dell'hashish, mentre il tempo e lo spazio diventano inseparabili, le esperienze diventano sottilmente stratificate e risonanti: abitiamo più di un piano nel tempo. Quello che Benjamin, nel suo studio contemporaneo sul Surrealismo, chiama spazio dell'immagine prende vita in questa immersione filosofica nel sensuale.
Questa edizione in lingua inglese di On Hashish contiene una sezione di materiali supplementari - tratti da saggi, lettere e schizzi di Benjamin - relativi all'uso di hashish, oltre a un ricordo dell'amico Jean Selz, che riguarda una notte di fumo d'oppio a Ibiza. Una prefazione di Howard Eiland discute i motivi principali delle riflessioni di Benjamin sull'intossicazione.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)