Privilegi e pensieri cristiani

Titolo originale:

Prires et penses chrtiennes

Contenuto del libro:

“... Signore, abbi pietà del cristiano che dubita, del miscredente che vorrebbe credere, del precursore della vita che si mette in cammino da solo, nella notte, sotto un firmamento non più illuminato dalle lanterne consolanti dell'antica speranza”.

È il grido di tristezza della povera me abbandonata, che si rivolge al cielo con una sorta di movimento istintivo, perché ha sperimentato che sulla terra non c'è pietà né compassione per lei. Già in Vau-l'eau, Folantin, nel pieno della sua angoscia, osservava che sono felici coloro che accettano tutte le prove, tutte le sofferenze, tutte le afflizioni della vita presente come prove passeggere.

Ma esprimeva, senza soffermarsi, un vago rimpianto per non aver avuto la Fede; e se è interessante sapere che prima della sua conversione Huysmans vagava per la Chiesa e avrebbe voluto avere la forza di varcarne la soglia, per sfuggire alle miserie che lo opprimevano, è importante ricordare questo fatto di un uomo notoriamente insicuro che implora Dio di avere pietà di lui. La forma stessa della sua preghiera segna il suo desiderio di non combattere più nei luoghi in cui vive; è una constatazione diretta, un singhiozzo di dolore, il grido disperato di un bambino smarrito, che getta il nome di sua madre ai cani...”.