Perché le brave persone non trovano lavoro: Il divario di competenze e cosa possono fare le aziende al riguardo

Punteggio:   (4,2 su 5)

Perché le brave persone non trovano lavoro: Il divario di competenze e cosa possono fare le aziende al riguardo (Peter Cappelli)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro di Peter Cappelli “Why Good People Can't Get Jobs” (Perché le brave persone non trovano lavoro) esplora la disconnessione tra chi cerca lavoro e i datori di lavoro, sfatando il mito del divario di competenze e criticando le attuali pratiche di assunzione. Cappelli sostiene che l'eccessiva dipendenza dalla tecnologia e la riluttanza a investire nella formazione sono i principali ostacoli all'occupazione. Per affrontare questi problemi, Cappelli chiede una migliore collaborazione tra istituzioni educative e datori di lavoro, fornendo al tempo stesso indicazioni sulle inefficienze del processo di assunzione.

Vantaggi:

Il libro è di facile lettura e ben studiato, e offre prospettive preziose sia per chi cerca lavoro sia per i datori di lavoro. Mette in discussione le percezioni comuni sul gap di competenze, evidenzia i problemi legati allo screening automatico dei curriculum e fornisce esempi di aziende che hanno implementato con successo programmi di formazione. Molti lettori lo trovano perspicace e rilevante per il mercato del lavoro di oggi.

Svantaggi:

Alcuni lettori ritengono che, sebbene il libro identifichi i problemi, manchi di soluzioni concrete da implementare immediatamente. Inoltre, alcuni recensori affermano che il pregiudizio di Cappelli nei confronti dei datori di lavoro potrebbe far passare in secondo piano un'analisi più equilibrata. Altri criticano il fatto che si concentri sul mercato del lavoro statunitense senza affrontare le dinamiche occupazionali globali.

(basato su 70 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Why Good People Can't Get Jobs: The Skills Gap and What Companies Can Do about It

Contenuto del libro:

Anche in un periodo di disoccupazione pericolosamente alta, le aziende sostengono di non riuscire a trovare i dipendenti di cui hanno bisogno. Indicando un deficit di competenze, i datori di lavoro sostengono che i candidati non sono semplicemente qualificati.

Le scuole non preparano gli studenti al lavoro.

Il governo non fa entrare abbastanza immigrati altamente qualificati.

E anche quando la corrispondenza è giusta, i potenziali dipendenti non accettano di lavorare con le retribuzioni offerte. In questo libro potente e di rapida lettura, Peter Cappelli, professore di management e direttore del Wharton Center for Human Resources, sfata le argomentazioni e svela le vere ragioni per cui le persone valide non vengono assunte. Basandosi su dati relativi all'occupazione, su aneddoti provenienti da tutti i lati del divario tra datore di lavoro e dipendente e su interviste a professionisti del settore, esplora le forze paradossali che gravano sul posto di lavoro americano e propone soluzioni che possono aiutarci a superare quella che è diventata una paralizzante contrapposizione tra datore di lavoro e dipendente. Tra le domande che affronta: Esiste davvero un divario di competenze? In che misura il processo di assunzione è tenuto in ostaggio da software automatizzati in grado di esaminare migliaia di domande all'ora? Quale tipo di formazione potrebbe colmare al meglio il divario tra le aspettative dei datori di lavoro e la realtà dei candidati, e chi dovrebbe pagarne il conto? Le scuole sono davvero colpevoli? Nominato tra i 20 pensatori più influenti del 2011 da HR Magazine, Cappelli non solo cambia il modo di pensare alle assunzioni, ma indica anche la strada da seguire per rimettere in moto il motore del lavoro americano.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781613631270
Autore:
Editore:
Rilegatura:Copertina rigida
Anno di pubblicazione:2012
Numero di pagine:108

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)