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Il libro “Dispossession: The Performative in the Political” di Judith Butler e Athena Athanasiou presenta una serie di conversazioni approfondite incentrate sui temi dell'espropriazione, dell'attivismo politico e del neoliberismo, esplorando complesse questioni sociali attraverso una lente filosofica. Pur essendo lodato per la sua profondità intellettuale e per il discorso coinvolgente, è criticato per il suo linguaggio denso e potrebbe non essere accessibile ai lettori comuni.
Vantaggi:⬤ Conversazioni interessanti e intellettualmente stimolanti tra due autori informati.
⬤ Affronta in modo efficace importanti questioni contemporanee come l'espropriazione, il neoliberismo e la resistenza politica.
⬤ Il formato unico consente un'esplorazione dinamica delle idee.
⬤ Incoraggia una riflessione più profonda sulla soggettività politica e sull'attivismo.
⬤ Si avvale di vari riferimenti rilevanti tra le varie discipline, il che lo rende una buona risorsa per gli studiosi.
⬤ Il linguaggio può essere denso e complesso, il che lo rende meno accessibile ai lettori generici.
⬤ Alcuni lettori hanno trovato alcune parti del contenuto astratte o eccessivamente complicate.
⬤ Ci sono critiche al fatto che il libro sia un po' insulare, concentrandosi più sul discorso accademico che sulle soluzioni pratiche per le comunità diseredate.
⬤ Limitate nuove intuizioni per coloro che già conoscono il lavoro e le teorie di Butler e Athanasiou.
(basato su 22 recensioni dei lettori)
Dispossession: The Performative in the Political
L'espropriazione descrive la condizione di coloro che hanno perso la terra, la cittadinanza, la proprietà e una più ampia appartenenza al mondo.
Questo libro stimolante cerca di elaborare la nostra comprensione dell'espropriazione al di fuori della logica convenzionale del possesso, un segno distintivo del capitalismo, del liberalismo e dell'umanesimo. L'espropriazione può caratterizzare al tempo stesso le risposte politiche e l'opposizione al disagio associato all'espropriazione ingiusta della terra, del potere economico e politico e delle condizioni di base per vivere?
Nel contesto dell'espropriazione neoliberale del lavoro e dei mezzi di sussistenza, l'espropriazione apre una condizione performativa in cui si è colpiti dall'ingiustizia e si è spinti ad agire. Dalle rivolte in Medio Oriente e Nord Africa ai raduni anti-neoliberisti a Puerta del Sol, Syntagma e Zucchotti Park, si sta formando un'economia politica e affettiva alternativa dei corpi in pubblico. I corpi in strada sono precari: esposti alla forza della polizia, sono anche in piedi per, e si oppongono, alla loro espropriazione.
Questi corpi insistono sulla loro posizione collettiva, si organizzano senza e contro la gerarchia e rifiutano di diventare usa e getta: chiedono considerazione. Questo libro interroga la corporeità agonistica e aperta e la convivialità della folla che si riunisce nelle città per protestare contro l'espropriazione politica ed economica attraverso un'espropriazione performativa del soggetto sovrano e della sua proprietà.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)