Spicilegio

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Titolo originale:

Spicilege

Contenuto del libro:

Saggi di squisita fattura sul gergo criminale medievale, la prostituzione greca antica, la risata, l'anarchia e altro ancora dell'infinitamente influente Marcel Schwob.

"In tutto il mondo", ha scritto Jorge Luis Borges, "ci sono devoti dello scrittore Marcel Schwob che costituiscono piccole società segrete". Spicilege, l'ultimo libro di Schwob pubblicato a suo nome, costituisce il manuale di queste società, dell'opera di Schwob, di lui stesso come erudito studioso e autore, e del crepuscolo dell'era del simbolismo francese. Schwob era, come lo ha definito Paul Lautaud, una "biblioteca vivente", e le biografie critiche raccolte nei saggi di Spicilege mostrano alcuni dei volumi di quella biblioteca: la sua ricerca innovativa su Franois Villon (lavoro che rimane una pietra miliare per la nostra conoscenza di Villon), la sua passione per Robert Louis Stevenson e i suoi incontri con scrittori meno ricordati come George Meredith. Ma sono le idee accuratamente sviluppate in questi saggi e la ricerca eccentrica ma approfondita che li accomuna a essere di particolare interesse oggi: la comprensione del gergo criminale nel Medioevo; lo studio della prostituzione nell'antica Grecia; il folklore ispirato da un racconto di Flaubert; una complessa critica dell'individualità che pose efficacemente le basi per la "patafisica" di Jarry; così come le riflessioni sulla perversione, il riso, la biografia, l'amore, il terrore e la pietà, l'arte e l'anarchia.

Marcel Schwob (1867-1905) è stato uno studioso di sorprendente ampiezza, un narratore incomparabile e un'influenza segreta su generazioni di scrittori, da Apollinaire e Borges a Roberto Bolao e J. Rodolfo Wilcock.