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Le recensioni di “Messaggeri di Dio: Ritratti e leggende bibliche” di Elie Wiesel sottolineano l'esplorazione perspicace e profonda delle storie bibliche, in particolare in relazione alle tradizioni ebraiche e alla natura dell'umanità. I lettori apprezzano la magistrale narrazione di Wiesel e il modo in cui il libro dà vita alle figure bibliche. Tuttavia, è stata segnalata un'insoddisfazione relativa a un'esperienza di acquisto in cui il libro non è stato firmato come ci si aspettava, e alcuni lettori hanno trovato l'approccio letterale meno coinvolgente rispetto alle interpretazioni più mistiche.
Vantaggi:⬤ Consegna tempestiva e condizioni eccellenti del libro
⬤ contenuto perspicace e informativo
⬤ scrittura magistrale che dà vita alle storie bibliche
⬤ esplorazione profonda della natura umana e divina nei testi
⬤ adatto a lettori ebrei, musulmani e cristiani
⬤ una grande aggiunta a qualsiasi biblioteca
⬤ stimolante e rilevante.
Un recensore ha ricevuto una copia non firmata quando era prevista un'edizione autografata; alcuni lettori hanno trovato l'approccio di lettura letterale meno attraente rispetto alle interpretazioni più mistiche.
(basato su 32 recensioni dei lettori)
Messengers of God: A True Story of Angelic Presence and the Return to the Age of Miracles
Il classico sguardo di Elie Wiesel su Giobbe e altri sette personaggi biblici alle prese con il loro rapporto con Dio e con la questione della sua giustizia. "Wiesel non si è mai lasciato distogliere dal ruolo di testimone degli ebrei martiri e dei sopravvissuti all'Olocausto e, per estensione, di tutti coloro che nel corso dei secoli si sono posti la domanda di Giobbe: "Cosa sta facendo Dio e dov'è la sua giustizia? Qui, in una serie magistrale di ritratti mitici, attingendo ai racconti biblici e ai Midrashim (un corpus di commenti), Wiesel esplora "le figure lontane e ossessionanti che lo hanno plasmato": Adamo, Caino e Abele, Abramo e Isacco, Giacobbe, Giuseppe e Giobbe.
Con l'invenzione drammatica di un padre Mapple e la squisita cura di uno studioso talmudico, Wiesel interpreta le sorgenti della tradizione religiosa ebraica come le molte facce della grandezza dell'uomo di fronte all'inspiegabile. In un rapporto intimo con Dio è possibile lamentarsi, chiedere. Adamo ed Eva, peccando, "gridarono" contro l'ingiustizia della loro trappola; Caino aggredì Dio piuttosto che suo fratello; e l'accordo di Abramo di sacrificare suo figlio pose il peso della colpa su Colui che lo richiedeva.
Per quanto riguarda Giobbe, Wiesel conclude che egli abdicò alla sua sfida, come fecero i comunisti confessori dell'epoca di Stalin, per "sottolineare l'implausibilità" del suo processo e diventare così l'accusatore. La preoccupazione di Wiesel per le imponderabilità del destino sembra andare di bene in meglio" (Kirkus Reviews).
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)