L'ultimo conflitto della guerra fredda in Africa: La Guinea portoghese e la sua insurrezione guerrigliera

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Titolo originale:

The Last of Africa's Cold War Conflicts: Portuguese Guinea and Its Guerilla Insurgency

Contenuto del libro:

Il Portogallo è stato il primo Paese europeo a colonizzare l'Africa.

Fu anche l'ultimo ad andarsene, quasi cinque secoli dopo. Nel corso di quella che Lisbona chiamava la sua "missione civilizzatrice in Africa", i portoghesi hanno affrontato numerose insurrezioni, ma nessuna così grave come la guerriglia lanciata in Angola nel 1961 e due anni dopo nella Guinea portoghese.

Mentre l'Angola disponeva di una solida infrastruttura economica, ciò non valeva per la piccola enclave dell'Africa occidentale che sarebbe diventata la Guinea-Bissau. Sia i sovietici che i cubani ritenevano che, poiché la minuscola colonia - grande all'incirca come il Belgio - non disponeva di risorse e aveva una popolazione esigua, Lisbona avrebbe presto capitolato. Si sbagliavano, perché le ostilità durarono più di un decennio e la lotta, durata 11 anni, si trasformò nella più intensa delle tre colonie africane di Lisbona.

Fu una classica campagna di guerriglia africana che prese il via nel gennaio 1963, ma nessuno se ne accorse perché ciò che stava accadendo in Vietnam occupava tutti i titoli dei giornali. La campagna di guerriglia guidata dai sovietici nella Guinea portoghese sarebbe proseguita e avrebbe gettato le basi per le guerre successive in Rhodesia e nell'attuale Namibia.