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The Doolittle Raid: The First Air Attack Against Japan, April 1942
Una serie unica di immagini che esplora ogni aspetto del Raid Doolittle, noto anche come Raid di Tokyo, intrapreso sabato 18 aprile 1942.
Il 1° aprile 1942, meno di quattro mesi dopo che il mondo era stato scioccato dall'attacco a Pearl Harbor, sedici aerei statunitensi si alzarono in volo per vendicarsi. Il loro obiettivo non era semplicemente attaccare il Giappone, ma bombardare la sua capitale. La popolazione di Tokyo, a cui era stato detto che la città era "invulnerabile" dall'aria, sarebbe stata bombardata e bombardata - e le onde d'urto del raid si sarebbero estese ben oltre l'esplosione delle bombe.
Il raid era stato proposto per la prima volta nel gennaio 1942, quando gli Stati Uniti erano ancora scossi dall'attacco preventivo del Giappone contro la flotta americana del Pacifico a Pearl Harbor. Gli americani erano determinati a reagire e a farlo il più rapidamente possibile. Il 17° Bomb Group (Medium) fu scelto per fornire i volontari che avrebbero equipaggiato i sedici bombardieri North American B-25 appositamente modificati. Poiché non era possibile raggiungere Tokyo da nessuna base terrestre americana, i bombardieri avrebbero dovuto volare dalle portaerei, ma era impossibile per aerei così grandi atterrare su una portaerei; gli uomini dovevano offrirsi volontari per un biglietto di sola andata.
Guidati dal tenente colonnello "Jimmy" Doolittle, i settantuno ufficiali e i 130 uomini arruolati si imbarcarono sulla USS Hornet, protetta da una grande task force navale. Tuttavia, le navi furono avvistate da una nave giapponese. Si decise quindi di decollare prima che la notizia dell'avvicinamento della task force raggiungesse Tokyo, anche se la portaerei si trovava a 170 miglia di distanza dal Giappone rispetto a quanto previsto e sapendo che i B-25 non avrebbero avuto abbastanza carburante per raggiungere i luoghi di atterraggio previsti in Cina.
Il raid ebbe successo e i giapponesi furono selvaggiamente scossi dal loro compiacimento. Quindici dei velivoli si schiantarono in Cina, o i loro equipaggi si schiantarono sopra la Cina; il sedicesimo riuscì a raggiungere l'Unione Sovietica. Solo tre uomini furono uccisi durante il raid, mentre altri otto furono fatti prigionieri dai giapponesi, tre dei quali furono giustiziati e uno morì di malattia.
La storia completa di questa straordinaria operazione, degli uomini e delle macchine coinvolte, viene esplorata attraverso questa affascinante raccolta di immagini.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)