I fiori blu

Recensioni dei lettori

Le recensioni lodano “I fiori blu” di Raymond Queneau per i suoi abili giochi di parole, l'umorismo e l'intricata struttura narrativa che intreccia due storie parallele in epoche diverse. La traduzione di Barbara Wright riceve una menzione speciale per la sua capacità di catturare l'essenza del linguaggio giocoso di Queneau. Tuttavia, alcuni lettori ritengono che la scrittura sia eccessivamente pretenziosa e difficile da affrontare, e ci sono problemi segnalati con la versione Kindle che influiscono sulla leggibilità.

⬤ Buone condizioni e traduzione del libro.
⬤ Giochi di parole e umorismo intelligenti.
⬤ Doppia narrazione intricata e coinvolgente.
⬤ Ricco di sfumature filosofiche.
⬤ La traduzione cattura efficacemente l'essenza del testo originale.

⬤ Alcune parti sono considerate inappropriate per i bambini a causa della volgarità.
⬤ Lo stile può sembrare pretenzioso ad alcuni lettori.
⬤ Problemi tecnici con la versione Kindle influiscono sulla chiarezza.
⬤ Non è adatto a chi non ha familiarità o interesse per l'opera di Queneau.

(basato su 12 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

The Blue Flowers

Contenuto del libro:

I fiori blu segue due personaggi improbabili: Cidrolin, che alterna il bere al sonnecchiare su una chiatta parcheggiata lungo la Senna negli anni Sessanta, e il Duca d'Auge che imperversa nella storia - circa 700 anni - rifiutandosi di fare una crociata, colpendo il suo re con un cannone e dilettandosi con l'alchimia.

Ma è solo una coincidenza che il Duca appaia solo quando Cidrolin sta dormendo? E viceversa? Come spiega Raymond Queneau: “C'è un vecchio detto cinese: “Sogno di essere una farfalla e prego che ci sia una farfalla che sogna di essere me”. Lo stesso si può dire dei personaggi di questo romanzo: quelli che vivono nel passato sognano quelli che vivono nell'era moderna, e quelli che vivono nell'era moderna sognano quelli che vivono nel passato”.

Incanalando Villon e la linea C, Queneau tenta di portare il linguaggio delle strade francesi nell'uso letterario comune, e i suoi folli giochi di parole, i giochi di parole, le battute sconce e la stravaganza anacronistica sono stati mantenuti sorprendentemente e brillantemente intatti dall'impareggiabile traduttrice Barbara Wright.