Fenomenologia aliena, o cosa significa essere una cosa

Punteggio:   (4,2 su 5)

Fenomenologia aliena, o cosa significa essere una cosa (Ian Bogost)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Le recensioni di “Alien Phenomenology” di Ian Bogost mostrano una gamma di reazioni: dagli elogi per la scrittura accessibile e coinvolgente e per i concetti innovativi dell'Ontologia Orientata agli Oggetti (OOO), alle critiche riguardanti la coerenza, l'attenzione e la profondità. Il libro è stato accolto come un'eccellente introduzione all'OOO, in particolare per i suoi capitoli sulla “carpenteria” e sul “metaforismo”. Tuttavia, è stato anche criticato per il suo carattere troppo ludico o per la mancanza di applicazioni pratiche in filosofia e per i pregiudizi percepiti nelle sue prospettive filosofiche.

Vantaggi:

La scrittura coinvolgente e accessibile
è un'ottima introduzione all'ontologia orientata agli oggetti
contiene idee stimolanti e innovative
i capitoli sulla “falegnameria” e sul “metaforismo” sono dei punti di forza
è una lettura piacevole per chi è interessato alla filosofia contemporanea
offre una prospettiva rinfrescante sull'agency degli oggetti non umani.

Svantaggi:

Alcuni recensori hanno trovato il libro incoerente e poco approfondito
critiche sul fatto che sia eccessivamente giocoso e “inutile” nella discussione filosofica
preoccupazioni per i pregiudizi nella prospettiva dell'autore, in particolare per quanto riguarda la rappresentazione
alcuni contenuti sono sembrati tangenziali e meno rilevanti per le applicazioni pratiche nelle questioni contemporanee.

(basato su 19 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Alien Phenomenology, or What It's Like to Be a Thing

Contenuto del libro:

L'umanità è stata troppo a lungo al centro del pensiero filosofico. Il recente avvento della filosofia ambientale e degli studi sul postumano ha allargato il nostro campo di indagine agli ecosistemi, agli animali e all'intelligenza artificiale. Tuttavia, la stragrande maggioranza delle cose presenti nel nostro universo, e persino nelle nostre vite, rimane al di fuori di ogni seria preoccupazione filosofica.

In Alien Phenomenology, or What It's Like to Be a Thing, Ian Bogost sviluppa un'ontologia orientata agli oggetti che pone le cose al centro dell'essere: una filosofia in cui nulla esiste più o meno di qualsiasi altra cosa, in cui gli esseri umani sono elementi ma non gli unici o addirittura i principali elementi di interesse filosofico. A differenza della fenomenologia sperimentale o della filosofia della tecnica, la fenomenologia aliena di Bogost dà per scontato che tutti gli esseri interagiscono e si percepiscono reciprocamente. Questa esperienza, tuttavia, si sottrae alla comprensione umana e diventa accessibile solo attraverso una filosofia speculativa basata sulla metafora.

Fornendo un nuovo approccio per comprendere l'esperienza delle cose in quanto cose, Bogost invita anche i filosofi a ripensare il loro mestiere. Attingendo al proprio background di progettista di videogiochi, Bogost incoraggia i pensatori professionisti a diventare anch'essi artefici, ingegneri che costruiscono le cose tanto quanto pensano e scrivono su di esse.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780816678983
Autore:
Editore:
Rilegatura:Copertina morbida
Anno di pubblicazione:2012
Numero di pagine:168

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)