Saggi raccolti: Volume II

Punteggio:   (5,0 su 5)

Saggi raccolti: Volume II (Haym Soloveitchik)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro di Haym Soloveitchik è noto per il suo approccio meticoloso all'analisi storica e halachica. È lodato per la sua scrittura chiara e l'attenzione meticolosa ai dettagli, anche se è riconosciuto come una lettura impegnativa che richiede un impegno profondo con il materiale. I saggi di Soloveitchik, in particolare quelli che esaminano i contesti storici e le interpretazioni dei testi halachici, sono considerati brillanti e perspicaci, e lo rendono una figura di spicco nella storia della halachia.

Vantaggi:

Ricercato meticolosamente e scritto in modo chiaro
fornisce approfondimenti sulla storia halachica e sulle questioni contemporanee
mostra una padronanza del materiale di partenza
i saggi sono affascinanti e stimolano la riflessione.

Svantaggi:

Non è una lettura rilassante
richiede uno sforzo significativo e un impegno (“amelut ba-Torah”) da parte del lettore
può essere impegnativo per coloro che non hanno familiarità con discussioni halachiche dettagliate.

(basato su 5 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Collected Essays: Volume II

Contenuto del libro:

In questo secondo volume dei suoi saggi sulla storia della halakhah, l'autore Haym Soloveitchik si confronta con argomenti molto discussi della storia ebraica medievale e si scontra con una serie di opinioni dominanti. La sua insistenza sul fatto che una corretta comprensione richiede un'analisi sostanziale e approfondita delle fonti lo porta a un'analisi approfondita dei testi halakhici di Ashkenaz spesso citati, con conclusioni che differiscono dal consenso attuale. Gli storici ebrei medievali, sostiene, non possono evitare di impegnarsi in una critica testuale dettagliata e i testi devono sempre essere interpretati nel contesto della cultura giuridica del loro tempo. Gli storici che si sottraggono a questi compiti rischiano di rafforzare una versione che sostiene i propri preconcetti e di retroiettare nozioni posteriori su un'epoca precedente. Questi punti metodologici fondamentali sono alla base di ogni argomento trattato. Nella prima parte del libro, dedicata alle origini culturali di Ashkenaz e al suo impatto duraturo, il professor Soloveitchik mette in discussione il consenso degli studiosi secondo cui le radici di Ashkenaz affondano in profondità nel suolo palestinese. Egli mette in discussione l'idea diffusa che sia stata l'usanza immemorabile (minhag kadmon) a governare principalmente l'Ashkenaz primitivo, la cultura emersa in Renania alla fine del X secolo e che fu stroncata dalle devastazioni della Prima Crociata (1096).

Allo stesso modo respinge la teoria secondo cui solo verso la metà dell'XI secolo il Talmud babilonese venne considerato pienamente autorevole. Sulla base di un'analisi approfondita della letteratura dell'epoca, dimostra che gli studiosi del primo Ashkenaz avevano una padronanza sorprendente del complesso corpus del Talmud babilonese e lo consideravano in ogni momento come la pietra di paragone del lecito e del proibito. La sezione si conclude con una sua proposta radicale sull'origine della cultura ashkenazita e sull'impronta che essa ha lasciato sugli ebrei del Nord Europa per quasi un millennio. La Parte II tratta la questione del martirio come percepito e praticato dagli ebrei sotto l'Islam e il Cristianesimo. In uno dei saggi più lunghi, Soloveitchik sostiene che il problematico Iggeret ha-Shemad di Maimonide è un'opera di retorica, non di halakhah - una conclusione che ha generato molte critiche da parte di altri studiosi, ai quali risponde uno per uno. Segue uno studio completo del kiddush ha-shemn Ashkenaz, che lo porta ad analizzare se le fonti aggadiche fossero utilizzate dai tosafisti nelle argomentazioni halakhiche, come sostengono alcuni storici; se vi fosse una qualche convalida halakhica del diffuso fenomeno del martirio volontario e, in effetti, se le considerazioni halakhiche avessero un qualche ruolo in tali tragiche questioni di vita o di morte.

Il libro si conclude con due saggi sulla Mishneh Torah, in cui si sostiene che il famoso codice deve essere visto anche come un'opera d'arte che sostiene, come i capolavori, molteplici interpretazioni contrastanti.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781904113980
Autore:
Editore:
Lingua:inglese
Rilegatura:Copertina rigida

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)