Introduzione alla sociologia

Recensioni dei lettori

Il libro presenta una serie di conferenze di Theodore Adorno, tradotte da Edmund Jephcott, che approfondiscono la teoria sociale e criticano la ricerca sociale americana. Adorno si schiera contro l'individualismo metodologico e sottolinea l'interconnessione tra le scelte individuali e le strutture sociali più ampie. La traduzione è stata apprezzata per la sua rilevanza e il suo collegamento con le questioni contemporanee. Lo stile di scrittura è più accessibile di quanto ci si aspetti, il che lo rende una lettura preziosa.

⬤ Ben tradotto da Edmund Jephcott, fornisce una rilevanza contemporanea.
⬤ Stile di scrittura accessibile rispetto ai tipici testi di Adorno.
⬤ Offre critiche acute alla sociologia americana e all'individualismo metodologico.
⬤ Si confronta con importanti idee filosofiche, particolarmente influenzate da Kant.

⬤ Alcuni lettori potrebbero trovare impegnativa la profondità dei contenuti, nonostante l'accessibilità.
⬤ Il libro potrebbe non funzionare come un'introduzione convenzionale alla sociologia, confondendo potenzialmente chi non ha familiarità con le critiche di Adorno.

(basato su 3 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Introduction to Sociology

Contenuto del libro:

Introduzione alla sociologia raccoglie decenni di lavoro di uno dei pensatori più influenti di questo secolo nel campo della teoria sociale, della filosofia, dell'estetica e della musica. Si tratta di un corso di diciassette lezioni tenute da Theodor W. Adorno nel maggio-luglio 1968, l'ultimo ciclo di conferenze prima della sua morte nel 1969. Registrate con un registratore a nastro (che Adorno chiamava "l'impronta digitale della mente vivente"), queste conferenze presentano un Adorno un po' diverso e più accessibile rispetto a quello che componeva la prosa impeccabilmente articolata e quasi forbitamente perfetta delle opere pubblicate in vita. Qui possiamo seguire il pensiero di Adorno nel processo di formazione (parlava da brevi appunti), dotato della spontaneità e dell'energia della parola. Le conferenze costituiscono un'introduzione ideale all'opera di Adorno, acclimatando il lettore alla maggiore densità di pensiero e di linguaggio dei suoi testi classici. Tenute all'epoca della "disputa positivista" in sociologia, Adorno difende la posizione della "Scuola di Francoforte" dalle critiche dei sociologi positivisti tradizionali. Egli espone una concezione della sociologia come disciplina che va oltre la compilazione e l'interpretazione di fatti empirici, essendo la sua verità inseparabile dalla struttura essenziale della società stessa.

Adorno vede la sociologia non come una disciplina accademica tra le altre, ma come una disciplina globale che influisce su tutti gli aspetti della vita sociale. Tracciando la storia della disciplina e insistendo sul fatto che il contesto storico è costitutivo della sociologia stessa, Adorno affronta una vasta gamma di argomenti, tra cui: lo scopo dello studio della sociologia.

Il rapporto tra sociologia e politica.

L'influenza di Saint-Simon, Comte, Durkheim, Weber, Marx e Freud.

I contributi dell'etnologia e dell'antropologia.

Il rapporto tra metodo e oggetto.

I problemi dell'analisi quantitativa.

La feticizzazione della scienza.

La separazione tra sociologia e filosofia sociale.