Il sangue dei poveri

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Titolo originale:

Blood of the Poor

Contenuto del libro:

Il sangue dei poveri (in originale Le Sang du pauvre), dello scrittore cattolico Lon Bloy, è forse il più difficile da leggere tra gli scritti di Lon Bloy, perché va dritto al cuore della questione di ciò che è sbagliato nel mondo. È difficile da leggere, dal punto di vista emotivo, perché non offre al lettore onesto alcuno spazio di copertura, alcun riparo, alcuna ombra di albero dietro cui nascondersi. Con l'avarizia come soggetto, è un oscuro poema in prosa, un sermone nello stile di Savonarola, con la satira pungente di un Jonathan Swift.

"Il sangue e la carne dei poveri sono gli unici alimenti che possono nutrire, essendo la sostanza dei ricchi un veleno e una putrefazione. È quindi una necessità igienica che i poveri siano divorati dai ricchi, che lo trovano molto buono e lo richiedono di nuovo. I bambini ricchi si fortificano con il succo della carne dei poveri, e la cucina del ricco si arricchisce con il concentrato del povero".

"Vi credete innocenti perché non avete ancora sgozzato qualcuno, voglio credere; perché non avete forzato la porta di qualcuno né scalato il suo muro per privarlo dei suoi beni; perché infine non avete trasgredito le leggi umane in modo troppo visibile. Siete così grossolani, così carnali, perché non concepite un crimine che non possa essere visto. Ma io ti dico, mio carissimo fratello, che tu sei una pianta e che quell'assassino è il tuo fiore".

"È vero che ci sono rifugi: l'ubriachezza, la prostituzione del corpo, il suicidio o la follia. Perché la danza non dovrebbe continuare? ".