Harun al-Rashid: La vita e l'eredità del califfo abbaside durante l'età dell'oro dell'Islam

Titolo originale:

Harun al-Rashid: The Life and Legacy of the Abbasid Caliph during the Islamic Golden Age

Contenuto del libro:

*Include immagini.

*Include testimonianze medievali.

*Include risorse online e una bibliografia per ulteriori letture.

Come molti personaggi storici, la biografia di Harun al-Rashid è diventata in parte realtà e in parte mito. Personaggio realmente esistito e quarto califfo del califfato abbaside, Harun al-Rashid è conosciuto da molti soprattutto per il suo ruolo in opere letterarie famose come le Mille e una notte, non necessariamente per le sue decisioni politiche. Questo è insolito perché Harun al-Rashid fu forse il più influente dei califfi abbasidi grazie al suo ruolo nel portare prosperità economica, distruggere una delle più potenti famiglie islamiche del IX secolo d.C. e porre definitivamente fine alla dinastia abbaside.

La reputazione di Harun al-Rashid è controversa a distanza di oltre 1.000 anni. Sebbene gli storici siano spesso restii ad ammetterlo, sanno che la storia, come altri argomenti sociali e culturali, è soggetta alle opinioni e alle influenze della società in cui è stata scritta e, per secoli, numerose culture del mondo occidentale (principalmente Europa, Australasia, Nord America e talvolta America Latina e Sud America) hanno insistito sul fatto che le società islamiche non potessero possedere il progresso intellettuale e il discorso che la società occidentale attribuiva a se stessa. Secondo Amira Bennison, "era un luogo comune dell'età imperiale europea che il mondo islamico fosse intellettualmente arretrato e che i musulmani non solo non avrebbero potuto produrre l'Illuminismo e l'evoluzione industriale, ma avrebbero anche richiesto la tutela europea". In breve, gli intellettuali europei ritenevano che i musulmani, a causa delle loro origini religiose, culturali ed etniche, non avessero la capacità di essere progressisti - secondo gli standard europei - e che quindi fossero intellettualmente e culturalmente arretrati.

Questa interpretazione della cultura e della società islamica ha superato le barriere intellettuali e si è insinuata nella storia e nella letteratura prodotta dagli studiosi del mondo occidentale e, col tempo, Harun al-Rashid è diventato la figura attraverso cui il mondo occidentale ha applicato le sue idee sulla cultura araba, sull'Islam e sul potere dei califfati. La difficoltà per gli storici e per il pubblico moderno consiste quindi nel cercare di determinare cosa di Harun al-Rashid sia un dato di fatto e cosa una finzione, prodotta nel tempo da fonti distorte o da leggende. Nel XXI secolo, molte delle informazioni storiche su di lui sono state distorte da racconti popolari e dalle esagerazioni di storici medievali di ogni religione e ceto sociale. Anche con le numerose apparizioni nella cultura pop, la storia reale del califfo abbaside è difficile da determinare a causa della ricchezza della disinformazione nei media orientali e occidentali.

Quando Harun al-Rashid morì all'inizio del IX secolo, il califfato abbaside cadde in una guerra civile. Harun al-Rashid aveva scelto suo figlio al-Amin come nuovo califfo, ma l'altro figlio, al-Ma'mun, aveva ambizioni simili. Al-Ma'mun avrebbe ricevuto il sostegno di alcune famiglie nobili e avrebbe avanzato una pretesa al trono; dopo un assedio di due anni alla capitale Baghdad, al-Amin morì e al-Ma'mun salì al trono nell'813. Regnò per i successivi 20 anni in relativa pace, anche se fu costretto a sedare le ribellioni locali provocate dai Bizantini. Per ripagare i suoi alleati, Al-Ma'mun creò una regione autonoma del Khorasan, nel nord-est della Persia, ricca di famiglie nobili persiane.

Sebbene gli studiosi possano ancora discutere sulla sua eredità, nessuno può affermare che Harun al-Rashid non abbia fatto progredire politicamente il califfato abbaside e che anzi possa essere incolpato della sua distruzione finale, la sua enfasi sulle arti e sulla cultura portò il califfato nell'età dell'oro islamica e creò l'immagine romantica del sovrano arabo nei racconti popolari di tutta la cultura orientale e occidentale.