Donne ai margini: Tre vite del Seicento

Punteggio:   (4,3 su 5)

Donne ai margini: Tre vite del Seicento (Zemon Davis Natalie)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro offre una narrazione avvincente di tre donne storiche, con particolare attenzione a Maria Sybilla Merian, evidenziando i loro contributi significativi in un'epoca di opportunità limitate. È ben studiato e presenta un'immagine vivida della vita delle donne nell'Europa del XVII secolo, che si rivolge sia a chi è interessato alla storia che agli studi femministi. Tuttavia, alcuni lettori hanno trovato alcune parti del libro tediose e uno lo ha definito noioso nonostante il suo valore accademico.

Vantaggi:

Ricerca e documentazione eccellenti, storie di vita avvincenti, narrazione ben scritta e coinvolgente, rappresentazione vivida della vita delle donne nel XVII secolo, rilevante per gli studi femministi, bibliografia impressionante.

Svantaggi:

Alcune parti sono tediose o noiose, una lettrice ha ritenuto che fosse una lettura obbligatoria nonostante la mancanza di impegno, non tutti i lettori potrebbero trovarlo entusiasmante.

(basato su 11 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Women on the Margins: Three Seventeenth-Century Lives

Contenuto del libro:

Come ha fatto con Martin Guerre, Natalie Zemon Davis recupera qui singole vite dall'oscurità storica per offrirci una finestra sul primo mondo moderno. Come donne vissute nel XVII secolo, Glikl bas Judah Leib, Marie de l'Incarnation e Maria Sibylla Merian, ugualmente straordinarie anche se molto diverse, non erano regine o nobildonne, di cui si notava pubblicamente ogni movimento. Piuttosto, vivevano "ai margini" nell'Europa, nel Nord America e nel Sud America del XVII secolo. Eppure queste donne - una ebrea, una cattolica e una protestante - hanno lasciato memorie e scritti che costituiscono un racconto avvincente e che, nell'abile narrazione di Davis, ci raccontano la vita dell'Europa della prima età moderna meglio di molte storie ufficiali.

Tutte queste donne erano originariamente cittadine. Glikl bas Judah Leib era una commerciante di Amburgo e Metz, la cui autobiografia yiddish mescola racconti folcloristici con aneddoti sui suoi due matrimoni, i suoi dodici figli e i suoi affari. Marie de l'Incarnation, rimasta vedova giovane, divenne una mistica visionaria tra le suore Orsoline e cofondatrice della prima scuola cristiana per donne amerindie del Nord America. Le sue lettere sono una ricca fonte di informazioni sui popoli Huron, Algonquin, Montagnais e Iroquois del Quebec. Maria Sibylla Merian, pittrice e naturalista tedesca, realizzò un'opera innovativa sugli insetti tropicali basandosi sulle conoscenze raccolte dalle donne caribe, arawak e africane del Suriname. Lungo il percorso abbandonò il marito per unirsi a una setta protestante radicale nei Paesi Bassi. Attingendo alle memorie di Glikl, all'autobiografia e alla corrispondenza di Marie e agli scritti di Maria sull'entomologia e la botanica, la Davis fa rivivere queste donne. Ricostruisce i percorsi divergenti delle loro storie e allo stesso tempo ci mostra ognuna di loro tra le sfide e le influenze comuni dell'epoca - l'educazione dei figli, la religione, l'esplosione della letteratura vernacolare - e in relazione agli uomini.

Il trittico che ne risulta suggerisce la gamma di esperienze, autocoscienze ed espressioni possibili nell'Europa del XVII secolo e nei suoi avamposti. Mostra anche come persone lontane dai centri di potere e di apprendimento si avventurarono in direzioni nuove, modificando a loro modo le relazioni travagliate e ambivalenti dell'Europa con altri popoli "marginali".

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9780674955219
Autore:
Editore:
Rilegatura:Copertina morbida
Anno di pubblicazione:1997
Numero di pagine:400

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)