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Convicting the Innocent: Where Criminal Prosecutions Go Wrong
Il 20 gennaio 1984, Earl Washington, difeso per soli quaranta minuti da un avvocato che non aveva mai affrontato un caso di pena di morte, è stato dichiarato colpevole di stupro e omicidio nello Stato della Virginia e condannato a morte. Dopo nove anni nel braccio della morte, il test del DNA ha messo in dubbio la sua condanna e gli ha salvato la vita. Tuttavia, ha trascorso altri otto anni in prigione prima che una tecnologia del DNA più sofisticata dimostrasse la sua innocenza e condannasse il colpevole.
Le scuse del DNA hanno fatto crollare la fiducia nel sistema giudiziario penale, rivelando quanto spesso abbiamo condannato gli innocenti e lasciato liberi i colpevoli. In questa inquietante analisi approfondita, Brandon Garrett esamina cosa è andato storto nei casi delle prime 250 persone condannate ingiustamente che sono state scagionate dal test del DNA.
Basandosi sulle trascrizioni dei processi, l'indagine di Garrett sulle cause delle condanne ingiuste rivela modelli più ampi di incompetenza, abuso ed errore. Le prove corrotte dalle procedure suggestive dei testimoni oculari, dagli interrogatori coercitivi, dalle prove forensi non affidabili, dalle pratiche investigative scadenti, dai pregiudizi cognitivi e da un'avvocatura inadeguata illustrano le debolezze del nostro attuale sistema di giustizia penale. Garrett propone riforme pratiche che si basano maggiormente su prove documentate, registrate e verificate, e meno sulla fallibile memoria umana.
Pochissimi crimini commessi negli Stati Uniti comportano prove biologiche che possono essere analizzate con il DNA. Quante condanne ingiuste ci sono che non scopriremo mai? Convicting the Innocent (Condannare gli innocenti) è un'efficace argomentazione a favore di riforme sistemiche per migliorare l'accuratezza di tutti i casi penali.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)