Viaggio a Est

Recensioni dei lettori

Il libro offre un resoconto personale dei viaggi di Le Corbusier attraverso l'Europa orientale fino a Istanbul, concentrandosi sulle sue osservazioni sull'architettura vernacolare e sugli artefatti culturali. Il libro è stato accolto con favore per i suoi affascinanti disegni e per il suo interesse per gli aspiranti architetti, ma alcuni lettori hanno trovato che non si concentri sull'argomento del titolo.

Affascinante resoconto personale, affascinanti disegni di piccole dimensioni, interessante per i giovani architetti e per chi ama i viaggi.

Troppo testo rispetto ai disegni, non mantiene adeguatamente la promessa di concentrarsi sull'architettura orientale, più focalizzata sull'architettura islamica.

(basato su 4 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Journey to the East

Contenuto del libro:

Il leggendario diario di viaggio tenuto dal giovane Le Corbusier durante il suo viaggio attraverso i Balcani nel 1911.

Questo è il leggendario diario di viaggio che il ventiquattrenne Charles Douard Jeanneret (Le Corbusier) tenne durante il suo viaggio formativo attraverso l'Europa meridionale, centrale e orientale nel 1911. In un profluvio di impressioni e annotazioni visive estremamente personali, registra il suo primo contatto con l'architettura vernacolare che lo avrebbe preoccupato per il resto della vita e la prima vista dei monumenti che più ammirava: i complessi di moschee, l'Acropoli e il Partenone. Le Corbusier stesso soppresse la pubblicazione di questo libro durante la sua vita; dopo la sua morte, il testo fu reso pubblico come "un'ultima confessione inaudita".

Viaggio in Oriente può essere letto come un bildungsroman di un giovane autore che sarebbe diventato uno dei più grandi architetti del XX secolo. Si tratta di una storia di risveglio e di un viaggio di scoperte, che registra un viaggio di sette mesi che portò Le Corbusier da Berlino attraverso Vienna, Budapest, Bucarest, Istanbul, Athos, Atene, Napoli e Roma, tra gli altri luoghi. Le Corbusier considerò questo viaggio il più significativo della sua vita; la costrizione a registrare immagini e impressioni stabilì una pratica che avrebbe continuato per il resto della sua carriera. Per i cinque decenni successivi riempirà taccuini di idee e schizzi; non smetterà mai di trarre ispirazione dai ricordi del suo primo contatto con l'Oriente, rendendo questo volume tanto un documento storico quanto una confessione e un diario personale. L'apprezzata traduzione di Ivan Zaknic è stata pubblicata per la prima volta da The MIT Press nel 1987, ma è rimasta introvabile per molti anni.