Un corpo da difendere: Immunità, biopolitica e apoteosi del corpo moderno

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Titolo originale:

A Body Worth Defending: Immunity, Biopolitics, and the Apotheosis of the Modern Body

Contenuto del libro:

L'immunità biologica come la conosciamo non esiste fino alla fine del XIX secolo. Né esiste la premessa che gli organismi si difendano a livello cellulare o molecolare.

Per quasi duemila anni l'"immunità", un concetto giuridico inventato nell'antica Roma, ha avuto finalità quasi esclusivamente politiche e giuridiche. Anche la "legittima difesa" nasce in un contesto giuridico-politico; emerge a metà del XVII secolo, durante la guerra civile inglese, quando Thomas Hobbes la definisce il primo "diritto naturale". Negli anni Ottanta e Novanta del XIX secolo, la biomedicina fonde questi due precetti politici in uno solo, creando una nuova funzione vitale, "l'immunità come difesa".

In A Body Worth Defending, Ed Cohen rivela i presupposti politici, economici e filosofici non riconosciuti sul corpo umano che la biomedicina incorpora quando recluta l'immunità per salvaguardare il vulnerabile organismo vivente. Ispirandosi agli scritti di Michel Foucault sulla biopolitica e il biopotere, Cohen ripercorre la migrazione dell'immunità dalla politica e dal diritto ai domini della medicina e della scienza.

Offrendo una genealogia del concetto, illumina un complesso di pensiero sui corpi moderni che si diffonde nei discorsi politici, legali, filosofici, economici, governativi, scientifici e medici europei dalla metà del XVII secolo fino al XX. Egli dimostra che alla fine del XIX secolo il "corpo" incarna letteralmente le nozioni moderne di persona.

In questa vivace riflessione culturale, Cohen sostiene che, abbracciando l'idea dell'immunità come difesa in modo così esclusivo, la biomedicina naturalizza l'individuo come centro privilegiato per l'identificazione e il trattamento delle malattie, svalutando o oscurando gli approcci alla guarigione situati all'interno di comunità o collettività.