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Strange Bird
"Lo strano uccello" - dello scrittore Jeff VanderMeer, bestseller del New York Times - si espande e si intreccia profondamente con il mondo del suo romanzo "una meraviglia completa "*, Borne.
Lo Strano Uccello è un nuovo tipo di creatura, costruita in laboratorio: è in parte uccello, in parte umano, in parte molte altre cose. Ma ora il laboratorio in cui è stata creata è sotto assedio e gli scienziati si sono rivoltati contro le loro creazioni animali. Volando attraverso i tunnel, schivando i proiettili e cambiando i suoi colori e le sue forme per evitare la cattura, lo Strange Bird riesce a fuggire.
Ma non può librarsi in pace sopra la terra. Il cielo stesso è pieno di animali selvatici che la rifiutano come una di loro, e anche di tecnologia: satelliti e droni e altri detriti della civiltà umana sottostante che si è quasi autodistrutta. E più vola, più si ritrova nell'orbita della Compagnia, un'azienda biotecnologica in disfacimento che ha popolato il mondo con esperimenti sia falliti che di successo che sono sopravvissuti all'azienda stessa: un branco di volpi collegate in rete, un gigantesco orso predatore. Ma tra le tante creature che incontra e con le quali ha una sorta di parentela, sono gli umani - tutti ormai in lotta per la sopravvivenza - i più insidiosi, che la vedono ancora come qualcosa da possedere, da catturare, da commerciare, da sfruttare. Mai da capire, mai da accogliere a casa.
Con Lo strano uccello, Jeff VanderMeer ha fatto molto di più che aggiungere un altro strato, un nuovo capitolo, al suo celebre romanzo Borne. Ha creato una prospettiva completamente nuova sul mondo abitato da Rachel e Wick, dal Mago, da Mord e da Borne: una visione dall'alto, certo, ma anche una visione dal profondo della mente di un nuovo tipo di creatura che combatterà, soffrirà e vivrà per il tenue futuro di questo mondo.
Elogio di Borne
* "La Trilogia di Southern Reach di Jeff VanderMeer è stata una mappa sempre più strisciante dell'apocalisse; con Borne continua la sua indagine sulla grazia malevola del mondo, ed è una meraviglia completa". --Colson Whitehead.
"VanderMeer è quel raro romanziere che si rivolge ai non umani non per farli avvicinare il più possibile a noi, ma per rendere tale approssimazione impossibile. Tutto questo è centuplicato in Borne... Questa è la storia della biotecnologia che VanderMeer vuole raccontare, una visione del non-umano non come una cosa fissa, un destino fisso, ma come pacifico o catastrofico, al nostro fianco o su tutte le furie, come il nostro comportamento impone - perché questi sono i nostri figli, nati da noi e ora da sopportare in qualsiasi forma o pasticcio che abbiamo creato. Questa storia di maturità segnala che anche l'eco-fiction è diventata maggiorenne: più selvaggia, più spericolata e più mozzafiato di quanto si pensasse, una scommessa e una promessa che ciò che emergerà dal ventunesimo secolo sarà buono come qualsiasi altro del ventesimo, o del diciannovesimo." --Wai Chee Dimock, The New York Times Book Review.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)