Romeo e Giulietta di Shakespeare

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Titolo originale:

Shakespeare's Romeo and Juliet

Contenuto del libro:

Romeo e Giulietta viene abitualmente definito "la più grande storia d'amore del mondo", come se si trattasse solo di romanticismo. L'opera presenta alcuni dei passaggi più lirici di tutta la drammaturgia e gli amanti sono giovani, belli e ardenti.

Ma se guardiamo l'opera, il lirismo e il romanticismo non sono i veri motori della vicenda. È vero che Romeo, soprattutto all'inizio dell'opera, si comporta come un giovane uomo determinato a prendere il suo posto in una storia d'amore immortale. Tutto ciò che dice è romantico, ma come un biglietto d'anniversario è romantico.

Le sue parole non spingono a nulla, se non ad ammonimenti sarcastici da parte dei suoi amici a dimenticare l'amore e a trattare le donne come dovrebbero essere trattate, con un appetito fisico noncurante.

Il mondo in cui siamo entrati è più rapace che romantico. Tutti ne sanno qualcosa, se non altro dalle versioni cinematografiche della storia.

Romeo e Giulietta devono lottare per il loro amore in una cultura di stupidi odi. Ma non si tratta di un semplice caso di amore contro guerra, o di città contro coppia. Se così fosse, si rafforzerebbero i cliché del vero amore, della lotta contro le avversità.

In questo libro Simon Palfrey suggerisce che l'opera che Shakespeare scrisse in realtà è più inquietante di così. La passione di Giulietta - per tutta la sua giovinezza, per tutta la sua verità - è al limite dell'omicidio. Giulietta è il flagello del mondo, nel senso che lo frusta, lo punisce e lo perseguita; è anche il suo trionfo, nel senso della sua cosa migliore e più vera.

Le morti che il suo amore provoca non sono affatto evitabili, né accidentali. Sono la sua eredità, ciò per cui è nata.

Naturalmente porta Romeo con sé. Ma in fondo il gioco è suo.