Pagani e filosofi: Il problema del paganesimo da Agostino a Leibniz

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Titolo originale:

Pagans and Philosophers: The Problem of Paganism from Augustine to Leibniz

Contenuto del libro:

Un'ambiziosa storia del modo in cui gli scrittori medievali si confrontarono con il paganesimo.

Dalla fine del V secolo all'inizio del XVIII, gli scrittori cristiani furono affascinati e turbati dal "problema del paganesimo", che questo libro identifica ed esamina per la prima volta. Come si potevano conciliare la saggezza e la virtù dei grandi pensatori dell'antichità con il fatto che erano pagani e, secondo molti, dannati? Domande correlate sono state sollevate dall'incontro con i pagani contemporanei nel Nord Europa, in Mongolia e, più tardi, in America e in Cina.

Pagani e filosofi esplora il modo in cui gli scrittori - filosofi e teologi, ma anche poeti come Dante, Chaucer e Langland, e viaggiatori come Las Casas e Ricci - hanno affrontato il problema del paganesimo. Agostino e Boezio ne stabilirono i termini, mentre Pietro Abelardo e Giovanni di Salisbury furono importanti sostenitori della saggezza e della virtù pagane. Teologi universitari come l'Aquinate, Scoto, Ockham e Bradwardine, e pensatori successivi come Ficino, Valla, More, Bayle e Leibniz, esplorarono a fondo la difficoltà. Nel frattempo, Alberto Magno ispirò Boezio di Dacia e altri a creare una concezione relativista della conoscenza scientifica che permettesse agli insegnanti cristiani di rimanere fedeli aristotelici. Allo stesso tempo, i primi antropologi come Giovanni di Piano Carpini, John Mandeville e Montaigne svilupparono altri tipi di relativismo in risposta al problema.

Un resoconto ampio e originale di un capitolo importante ma trascurato della storia intellettuale occidentale, Pagani e filosofi offre una nuova prospettiva su niente meno che l'intero periodo tra il mondo classico e quello moderno.