Le lettere di Hesse-Mann: La corrispondenza di Hermann Hesse e Thomas Mann 1910-1955

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Titolo originale:

The Hesse-Mann Letters: The Correspondence of Hermann Hesse and Thomas Mann 1910-1955

Contenuto del libro:

"Sia Mann che Hesse erano carichi di... energia. Mann, abitante delle città (in particolare della sua amata Monaco), riversò la sua incertezza e le sue intuizioni corrosive nel suo grande primo romanzo, I Buddenbrooks, che fu pubblicato nel 1901 e vendette ben un milione di copie. Lo scrittore borghese aveva messo a nudo la maggior parte delle faglie della società borghese, non solo in Germania, ma in gran parte d'Europa. A ventisei anni era famoso, proclamato da molti come il futuro maestro del Novecento letterario...., Hesse aveva consolidato la sua reputazione letteraria con Siddharta e Lupo della steppa. Uno dei loro lettori più attenti era Thomas Mann.

... le lettere migliori ci presentano due uomini fondamentalmente rispettabili e sofisticati che si addolorano per il mondo in rovina. Negli anni Trenta e Quaranta, inveiscono contro la stupidità della guerra e la codardia dei diplomatici, contro la ferocia sociale dei nazisti, contro le forze cieche dell'astrazione e del nazionalismo. Rimuginano sul destino della Germania e dell'Europa dopo gli ultimi spari. Hanno vissuto un'epoca di straordinario orrore e tuttavia non si sono arresi alla disperazione o al nichilismo. Leggendo le lettere, mi sento come un ospite privilegiato in una stanza speciale, seduto in disparte ad ascoltare questi uomini che parlano. Il fuoco arde nel camino. Dalle finestre vedo la neve che cade su un cielo scuro. Siamo nel paese dell'esilio. Nessuno dei due ha perso la speranza. L'arte prevarrà, insistono. La civiltà prevarrà. La musica scaccerà il rombo esplosivo dell'artiglieria. La vita sconfiggerà la morte. Ascoltateli: stanno dicendo la verità. Nient'altro conta. ".

Dall'introduzione di Pete Hamill.

"Per tutte le differenze tra nord e sud, tra urbano e rurale, tra narratore epico e confessore lirico, tra sofisticato cosmopolita e alacremente recluso, Hesse e Mann condivisero un'esperienza comune che fornì la base per il loro eventuale sentimento di colleganza. Ridotta ai suoi termini più semplici, questa esperienza si basava sull'intuizione che il loro comune patrimonio borghese.... era esaurito.... Secondo la loro diagnosi, era l'alleanza sconsiderata con ideali borghesi obsoleti e sterili a permettere alla mentalità "legge e ordine" dei fascisti di prendere così facilmente il sopravvento in Europa. In opposizione a questa mentalità. Hesse e Mann proclamarono la loro fede in un umanesimo fondato sulla fiducia nell'integrità dell'individuo".

Dalla prefazione di Theodore Ziolkowski.