La lucciola

Titolo originale:

Firefly

Contenuto del libro:

Un romanzo potente di un giovane che vive tra il mondo musulmano e quello cristiano durante la guerra civile libanese.

Firefly dipinge un ritratto crudo della città di Beirut allo scoppio della guerra civile libanese, all'inizio degli anni Settanta, vista attraverso gli occhi del suo protagonista, Nizam al-Alami, semplice eppure pieno di perplessità. Sulla carta d'identità nazionale di Nizam non è riportata alcuna religione. Musulmano di nascita, è cristiano di battesimo. Da piccolo, giocando, si è imbattuto in un frutteto e i proprietari, Touma e Rakheema, si sono subito innamorati di lui e hanno accettato di crescerlo come loro, come cristiano, senza che i genitori musulmani opponessero molta resistenza.

Una volta cresciuto, Nizam si reca a Beirut per studiare legge. Non riuscendo a sopportare i confini dell'aula, abbandona l'università per esplorare la città a suo piacimento. Il suo appartamento diventa presto un luogo di incontro per i suoi compagni comunisti e si innamora di Janan, l'artista tormentata i cui dipinti oscuri profetizzano il futuro sanguinoso della città. Quando Beirut esplode e la città viene divisa in un Oriente cristiano e un Occidente musulmano, l'appartamento di Nizam si trasforma in un nascondiglio per i miliziani armati e la piazza Burj viene svuotata di tutto tranne che della statua dei martiri che testimonia i momenti più difficili della città. Anche Nizam è testimone, mentre vede accumularsi i cadaveri delle vittime della guerra civile.

Jabbour Douaihy ci accompagna nelle avventure e nelle lotte di Nizam, che affronta la stigmatizzazione, la mancanza di una casa e la violenza in una società che lo considera un estraneo. Come le lucciole carismatiche e produttrici di luce che hanno catturato la sua immaginazione e gli sono sfuggite da bambino, Nizam è il barlume di speranza incarnato da coloro che rifiutano le identità binarie a favore di quelle intermedie. Ma per quanto tempo, si chiede Douaihy, questo barlume di speranza può davvero durare?