La fine del mondo

Titolo originale:

World's End

Contenuto del libro:

Un libro di memorie e una storia culturale del World's End, un'area di Londra Ovest un tempo patria di artisti bohémien e del punk rock e ora avamposto del neoliberismo.

Il racconto di Charlie Gere sulla sua crescita nell'area del World's End, a ovest di Londra, durante la Guerra Fredda, unisce storia locale, storia culturale, memorie e un forte senso dell'apocalittico. Un tempo quartiere degradato di Chelsea, all'estremità sbagliata di King's Road, il World's End è stato a lungo luogo di scrittori e artisti bohémien, tra cui Turner, Whistler, Beckett, Bacon e la musa di Bacon Henrietta Moraes, tutti dotati di un'appropriata sensibilità apocalittica. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, in cui l'area subì gravi bombardamenti, divenne un centro della controcultura emersa da quella che Jeff Nuttall ha definito "cultura della bomba", formata dalla minaccia dell'annientamento nucleare.

Nel 1966 vi aprì la famosa boutique Granny Takes a Trip, a cui si aggiunsero in seguito Hung On You, la Flying Dragon Tea Room di Puss Weber e il comune Gandalf's Garden. L'area ospitava anche aristocratici con la trebisonda e leoni da compagnia, oltre ad altre eccentricità. Negli anni '70, il World's End era il centro del punk rock. I genitori di Gere arrivarono come parte di un'ondata di gentrificazione e Gere, nato e cresciuto lì, fu testimone della sua evoluzione sociale e culturale. Da adolescente è stato traumatizzato dalla prospettiva di una guerra nucleare. Ha vissuto abbastanza a lungo da vedere la fine del mondo che ora porta i segni del neoliberismo fuori controllo e della grottesca disuguaglianza che lo accompagna. Ma anche questo passerà, come la fine del mondo.