L'odore

Titolo originale:

Smell

Contenuto del libro:

Sebbene sia un po' marginale rispetto agli altri sensi, l'olfatto è il modo più potente per ancorarci al mondo. Troviamo inconsciamente il nostro posto in esso annusando il nostro corpo, quello di chi ci sta accanto, la stanza in cui ci troviamo, la cultura con cui abbiamo familiarità.

Esiste un flusso olfattivo incessante costituito da corpi, umani e non, che sono agenti di generazione, consumo, diffusione, riproduzione e dissoluzione degli odori. Quando si muovono o si fermano, quando si raggruppano con altri o cercano di allontanarsi, questi corpi partecipano costantemente a questo flusso olfattivo, a questo denso vortice planetario che non lascia nulla al di fuori. La legge vuole presentarsi come razionale e oggettiva.

L'olfatto, invece, è uno dei sensi meno integrati nell'edificio giuridico rispetto, ad esempio, alla vista e all'udito.

Ciò può essere attribuito principalmente al fatto che la creazione di senso dell'olfatto e del diritto sono diverse, persino antitetiche. L'olfatto opera sottotraccia, solleticando le antenne olfattive dei corpi individuali e collettivi e nascondendosi abitualmente dietro altri volumi sensoriali.

La legge, invece, ha interesse ad apparire presente, universale, costante. Il senso olfattivo si basa sulla sua elusività; il senso giuridico investe sulla sua ovvietà. Eppure, le due cose possono interagire nei modi più inaspettati, come questo volume dimostra ampiamente.

Semmai, l'olfatto arieggia il modo in cui il diritto concettualizza e contestualizza la propria attualità. L'olfatto fa emergere il diritto permettendogli di mostrare il suo ventre, la sua sfuggente creazione di senso che viene invariabilmente sacrificata a favore della necessità di impressioni legali di costanza. Tuttavia, la natura frammentaria, discontinua e instabile dell'olfatto, nonostante tutto l'ordine che gli viene attribuito, rappresenta una sfida peculiare per il diritto.

Questo volume si propone di indagare su questo punto.