Il sentiero della non-dualità: Advaitavada

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Titolo originale:

The Pathway of Non-Duality: Advaitavada

Contenuto del libro:

Non-dualismo, dualismo, monismo, il Reale e l'irreale, Parmenide e la sua visione, l'Advaita Vedanta, la Realizzazione metafisica: questi sono solo alcuni degli argomenti trattati da Raphael in una serie di scritti, presentati sotto forma di domande e risposte e raccolti in questo volume. Si tratta di un valido strumento di approccio alle questioni più importanti mai discusse dai filosofi e dai ricercatori della verità: l'Essere e il non-essere, l'Uno e i molti, l'Assoluto e il relativo.

Questa Via della Non-Dualità (Advaitavada) fornisce una risposta ai dubbi e alle contraddizioni, apparentemente razionali, che si manifestano sia nell'ambito della filosofia sia in quello della scienza, che oggi si concentra sulla scoperta di una costante o di una legge che serva da fondamento per ogni branca della conoscenza scientifica.

Avendo realizzato l'Unità della Tradizione che considera il Tutto (come direbbe Platone), Raphael si esprime con una metodologia concettuale ben adatta alla ricettività della mente moderna. Egli permette ai suoi lettori di approfondire la comprensione, a livello cosciente e concettuale, di quelle che possono essere definite le visioni metafisiche più difficili. Avendo percorso il “Sentiero senza sostegno né relazione” (Asparsavada), egli porta alla luce della conoscenza le realtà fondamentali dei più audaci percorsi di realizzazione mai proposti dai più grandi pensatori e filosofi d'Oriente e d'Occidente.

Il “Sentiero della non generazione” (Ajativada), come esposto da Gauḍapada, chiarisce che l'Essere supremo è pura attualità, che esclude ogni molteplicità, ogni dualità e ogni unità ontologica, così come ogni transizione dalla potenzialità all'attualità. Nel testo, questa visione viene paragonata a quella di Parmenide, per il quale l'Essere è e non diviene: è unità e attualità, eterna e non soggetta a nascita (ajati) o morte.

L'Advaita Vedanta (Non-dualità), come presentato da Sankara, prevede un'Unità al di là del regno della matematica, un “Non-due” che non cresce e che è senza alcuna relazione (asparsa). Questa Unità metafisica, non duale, può essere paragonata all'Unico Bene o al Sommo Bene di Platone e all'Uno di Plotino.

Il testo fa riferimento sia alle Upaniṣad sia ai passi più illuminanti di quei filosofi che hanno i legami più stretti con la tradizione iniziatica dei Sacri Misteri nell'antica Grecia.

Da Orfeo a Pitagora, da Platone a Plotino, la visione dell'unità metafisica è sempre stata oggetto di riflessione e trasmissione. Poiché questi insegnamenti coinvolgono la coscienza stessa del nostro essere, possiamo parlare di una metafisica occidentale della realizzazione, e in questo volume Raphael accentua e ravviva questa Philosophia Perennis sempre presente e ci incoraggia a realizzarla concretamente.