Il rifugio del tempo

Recensioni dei lettori

Il libro esplora i temi profondi della memoria, del tempo e della nostalgia, provocando spesso una riflessione personale. Presenta una struttura narrativa unica, in cui un “rifugio temporale” viene utilizzato per aiutare i pazienti affetti da Alzheimer a riconnettersi con il loro passato. Sebbene molti lettori lo trovino stimolante e toccante, alcuni lo criticano perché verso la fine diventa noioso, disorganizzato o eccessivamente introspettivo.

⬤ stimolante e filosofico
⬤ incoraggia la riflessione personale
⬤ ben scritto con una prospettiva unica
⬤ concetto intrigante dell'uso dei ricordi del passato come terapia
⬤ sprazzi di brillantezza nella scrittura
⬤ tocca commenti sociali puntuali
⬤ lettura veloce e digeribile
⬤ intelligente e con umorismo.

⬤ Alcuni lettori hanno trovato la narrazione lenta e noiosa
⬤ alcune sezioni sono sembrate autoindulgenti o disorganizzate
⬤ non tutti i lettori sono entrati in sintonia con i temi trattati
⬤ alcuni lo hanno descritto come deprimente
⬤ la necessità di illustrazioni o elementi multimediali
⬤ ha lasciato alcuni confusi o insoddisfatti.

(basato su 71 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

Time Shelter

Contenuto del libro:

VINCITORE DEL PREMIO INTERNAZIONALE BOOKER 2023

New Yorker - I migliori libri del 2022

Una sensazione internazionale pluripremiata - con una svolta distopica nel secondo atto - Time Shelter è un tour de force ambientato in un mondo che chiede a gran voce di conoscere il passato prima di dimenticarlo.

“A un certo punto hanno cercato di calcolare quando è iniziato il tempo, quando esattamente è stata creata la terra”, esordisce l'enigmatico narratore di Time Shelter, che rimarrà senza nome. “A metà del XVII secolo, il vescovo irlandese Ussher calcolò non solo l'anno esatto, ma anche la data di inizio: 22 ottobre, 4.004 anni prima di Cristo”. “Ma per il nostro narratore il tempo come lo conosce inizia quando incontra Gaustine, un “vagabondo del tempo” che ha preso le distanze dalla realtà contemporanea leggendo vecchie notizie, indossando vecchi abiti a brandelli e frequentando le strade perdute del ventesimo secolo.

In un edificio color albicocca a Zurigo, circondato da nontiscordardime curiosamente piantati, Gaustine ha aperto la prima “clinica del passato”, un'istituzione che offre una cura ispirata per i malati di Alzheimer: ogni piano riproduce un decennio passato nei minimi dettagli, permettendo ai pazienti di trasportarsi indietro nel tempo per sbloccare ciò che resta dei loro ricordi sbiaditi. Il narratore, che funge da assistente di Gaustine, ha il compito di raccogliere le scorie del passato, dai mobili degli anni Sessanta ai bottoni delle camicie degli anni Quaranta, dai profumi nostalgici fino ai ciuffi di luce pomeridiana. Ma mentre la farsa diventa sempre più convincente, un numero crescente di persone sane si rivolge alla clinica per sfuggire al vicolo cieco della loro vita quotidiana: uno sviluppo che si traduce in un enigma inaspettato quando il passato inizia a invadere il presente. Attraverso vignette satiriche e labirintiche che ricordano Italo Calvino e Franz Kafka, il narratore racconta in una prosa mozzafiato come sia rimasto invischiato in un complotto per fermare il tempo stesso.

“Un imbroglione nel cuore, e spesso molto divertente” (Garth Greenwell, The New Yorker), il prolifico autore bulgaro Georgi Gospodinov si muove con maestria tra le tragedie dell'ultimo secolo, compreso il nostro, in quello che diventa un romanzo ossessionante e inquietantemente preveggente, ricco di idee. Squisitamente tradotto da Angela Rodel, Time Shelter è un classico davvero indimenticabile di “uno dei più affascinanti e insostituibili romanzieri europei” (Dave Eggers). 19 disegni in bianco e nero