Il potere nella terra

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Titolo originale:

The Power in the Land

Contenuto del libro:

Le principali nazioni industriali entrano negli anni '90 nel bel mezzo di boom immobiliari che offrono ricchezza a pochi ma disoccupazione a molti. Le banche del TEXAS sono state mandate in bancarotta da una massiccia speculazione immobiliare.

Persino le ambasciate hanno dovuto abbandonare i loro uffici perché non potevano permettersi gli affitti di TOKYO. In Gran Bretagna, il bottino degli alloggi - risultato diretto del modo in cui opera il mercato fondiario - ha arricchito i proprietari-occupanti ma ha paralizzato il flusso di lavoratori nelle regioni in cui gli imprenditori volevano investire e riportare l'economia alla piena occupazione. La tesi di Fred Harrison è che la speculazione fondiaria sia la causa principale delle depressioni.

Egli mostra come il mercato fondiario funzioni come una scatola di giunzione che regola il potere che scorre tra lavoro e capitale. E come la speculazione fondiaria periodicamente spenga il potere produttivo di uomini e macchine, causando la stagnazione economica.

Questa teoria è stata riconosciuta da filosofi come Adam Smith e Karl Marx, e da riformatori sociali che vanno da Winston Churchill a Leo Tolstoj, ma è stata dimenticata dagli economisti e dai politici di oggi. L'ipotesi viene testata alla luce dei fatti storici e dei recenti boom e crolli, e si scopre che offre una spiegazione efficace delle tendenze del dopoguerra in materia di disoccupazione e distribuzione del reddito.

The Power in the Land sfida la convinzione pessimistica, alimentata dalle depressioni degli ultimi due decenni, che la disoccupazione sia ormai una caratteristica permanente della società del tardo XX secolo. L'autore elabora politiche, basate su una radicale riforma del sistema fiscale, che bandirebbero la disoccupazione involontaria e genererebbero una crescita economica continua.