Punteggio:
Il libro offre uno sguardo ai velivoli meno noti e ai caccia della Seconda guerra mondiale, elogiato per l'ampia ricerca e l'uso delle risorse, ma criticato per lo scarso editing, i problemi di traduzione e le imprecisioni.
Vantaggi:Ottima risorsa per le forze aeree meno conosciute, illustrazioni esaurienti, dettagli intriganti su vari caccia e progetti meno noti di diverse nazioni, contenuti ben studiati.
Svantaggi:Problemi di editing e di traduzione che incidono sulla leggibilità, imprecisioni e affermazioni confuse, mancanza di copertura per alcuni aerei e nazioni e scrittura complessivamente poco strutturata.
(basato su 14 recensioni dei lettori)
Enemy at the Gates: Panic Fighters of the Second World War
Quando i nazisti iniziarono a minacciare il mondo con la loro efficiente macchina di propaganda, la principale preoccupazione dei governi europei fu la reazione di panico che i previsti bombardamenti della Luftwaffe avrebbero potuto provocare nella popolazione civile. Durante gli accordi di Monaco del 1938, le democrazie furono difese da vecchi biplani e da un gruppo di moderni caccia: 50 Hurricane, 20 Morane-405 e 5 Fokker D.
XXI. Francia e Gran Bretagna ripresero la produzione di aerei USA e annullarono le esportazioni verso i piccoli Paesi, che furono costretti a progettare e costruire i propri PANIC FIGHTERS con l'intelligenza e l'abilità che la disperazione offre. Quando nulla sembrava in grado di contenere l'avanzata tedesca, Francia, Gran Bretagna e URSS svilupparono diversi programmi di caccia di emergenza, così come l'Australia, per far fronte all'espansione giapponese.
Quando il corso degli eventi cambiò, furono le potenze dell'Asse a dover creare i propri PANIC FIGHTERS, alcuni dei quali suicidi. Il presente libro include diversi progetti di caccia di ultima generazione praticamente sconosciuti, sviluppati in tempi difficili da Australia, Belgio, Bulgaria, Canada, Cecoslovacchia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Ungheria, Giappone, Jugoslavia, Lettonia, Olanda, Polonia, Romania, Svezia e Svizzera.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)