I Tigers del '68: Gli ultimi veri campioni del baseball

Punteggio:   (4,5 su 5)

I Tigers del '68: Gli ultimi veri campioni del baseball (George Cantor)

Recensioni dei lettori

Riepilogo:

Il libro offre un'esplorazione approfondita e avvincente dei Detroit Tigers del 1968, descrivendo la stagione storica della squadra, i profili dei giocatori e il contesto socio-culturale dell'epoca. I lettori hanno apprezzato lo stile di scrittura e la nostalgia che evoca, permettendo ai fan di rivivere un momento significativo della storia del baseball. Tuttavia, alcuni hanno segnalato problemi di sintassi e piccole imprecisioni nella storia dei giocatori.

Vantaggi:

Profili approfonditi e interessanti dei giocatori
scrittura semplice e diretta
contiene una storia sociale coinvolgente
evoca la nostalgia
accessibile ai fan e ai non fan
ben studiato con un resoconto emozionante della stagione
fa rivivere ricordi personali a molti lettori.

Svantaggi:

Alcuni errori sintattici e passaggi difficili
piccole imprecisioni nei dettagli sui giocatori
potrebbero non risuonare tanto con i lettori che non hanno familiarità con i Tigers o con il contesto storico.

(basato su 82 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

The Tigers of '68: Baseball's Last Real Champions

Contenuto del libro:

Avevano due futuri Hall of Famers, l'ultimo lanciatore a vincere trenta partite e un cast di supporto composto da alcuni degli individui più particolari che abbiano mai giocato nelle majors. Ma soprattutto, i Detroit Tigers del 1968 simboleggiano un'epoca perduta del baseball. Era un'epoca che precedeva stipendi da capogiro e battitori designati. Prima dei playoff divisionali e delle sospensioni per droga. Prima che le squadre misurassero il loro benessere in base al numero di palchi aziendali nel loro stadio e al contratto per la tv via cavo che avevano in tasca. Era l'ultima stagione del periodo più colorato e nostalgico del baseball. Non era certo un'epoca più innocente. I Tigers del 1968 erano una squadra di devastatori, il secondo avvento della Gas House Gang. Si azzuffavano sul campo e facevano festa dopo. Litigavano tra loro e ignoravano il loro manager. Vinsero una partita dopo l'altra con improbabili rimonte all'ultimo at-bat e conquistarono il Campionato del Mondo rimontando da un deficit di tre partite a una per battere il lanciatore più dominante nella storia delle World Series nella settima partita decisiva. Il loro eroe finale, Mickey Lolich, era un uomo che lanciava con la mano sinistra, pensava "a testa in giù" e andava in motocicletta al campo da gioco. Il loro vincitore di trenta partite, Denny McLain, suonava l'organo in vari locali notturni, faceva scommesse al telefono della clubhouse e, tra l'altro, aveva sopraffatto l'American League. Il loro miglior pinch-hitter, Gates Brown, aveva passato un periodo difficile nel penitenziario dell'Ohio.

Il loro miglior battitore, Willie Horton, avrebbe preferito praticare la boxe. Il loro centrocampista centrale, Mickey Stanley, un fuoriclasse della difesa, si sarebbe offerto volontariamente di giocare le partite più importanti della sua vita da interbase, in modo che il loro grande fuoriclasse, Al Kaline, potesse entrare nel lineup delle World Series. La storia di questa squadra, del suo trionfo e di ciò che accadde in seguito nelle loro vite, è uno dei grandi drammi della storia del baseball. I Tigers del '68 è il racconto esilarante e appassionante di questa squadra, l'ultima a vincere un pennant puro (prima che ogni lega fosse divisa in due divisioni e fossero aggiunti i playoff) e le World Series. Il pluripremiato giornalista George Cantor, che in quell'anno copriva i Tigers per il Detroit Free Press, rivisita i principali interpreti della squadra e intreccia i loro ricordi e le loro storie (con tutti i difetti) in una narrazione coinvolgente che fa rivivere tutti i momenti deliziosi e famigerati che hanno reso quella stagione indimenticabile. Il magico fuoricampo di Tommy Matchick al nono inning, i grandi slam da record di Jim Northrup, il torrido aprile di Jon Warden, la carica di Dick McAuliffe sul monte di lancio, il regalo di Denny McLain a Mickey Mantle, la rimonta quasi senza precedenti alle World Series e decine di altri momenti. I Tigers del '68 occupano un posto speciale nella storia della città di Detroit. Si sono uniti ai loro predecessori del 1935 come un'unità quasi mitica, più che una squadra di baseball. Questa convinzione è entrata a far parte del folklore di Detroit.

Molti giurano, come dice Willie Horton, di essere stati "messi qui da Dio per salvare la città". Le Tigri del '68 vi aiuteranno a capire perché.

Altre informazioni sul libro:

ISBN:9781589799288
Autore:
Editore:
Rilegatura:Copertina morbida
Anno di pubblicazione:2014
Numero di pagine:240

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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)