The Sounds of Furious Living: Everyday Unorthodoxies in an Era of AIDS
Sono passati quattro decenni da quando i giornali statunitensi hanno parlato per la prima volta di un misterioso "cancro gay". Negli anni successivi, la pandemia che sarebbe stata chiamata AIDS ha cambiato il mondo in innumerevoli modi. Ha anche dato vita a uno dei più grandi movimenti di empowerment basati sulla salute della fine del XX secolo. Studiosi di diverse tradizioni hanno documentato l'ascesa del movimento degli attivisti per l'AIDS, riportando l'eco appassionata dei manifestanti che scendevano in piazza per chiedere "farmaci in corpi".
Ma non tutto l'attivismo crea eco. Tra i ranghi degli attivisti per l'AIDS degli anni '80 e '90 c'erano persone le cui espressioni di empowerment differivano nettamente da quelle che chiedevano il libero accesso agli agenti farmaceutici tradizionali. Oggi in gran parte dimenticata, questa tradizione di attivisti era composta da individui che abbracciavano approcci non ortodossi per concettualizzare e trattare la loro condizione. Rifiutando l'esperienza biomedica, condividevano paradigmi clinici alternativi, creavano reti clandestine per la distribuzione di farmaci non ortodossi e sostenevano modelli eziologici che mettevano in discussione l'associazione tra HIV e AIDS. Il teatro delle loro proteste non erano le strade del Greenwich Village di New York, ma piuttosto i loro corpi. E il loro linguaggio non era costituito dai canti tumultuosi delle manifestazioni pubbliche, ma dall'abbraccio, spesso invisibile, di sistemi contrari alla definizione e al trattamento della malattia.
The Sounds of Furious Living cerca di comprendere la tradizione attivista dell'AIDS, identificando le correnti storiche da cui è nata. Utilizzando una lente storico-sociale incentrata sul paziente, traccia i cambiamenti storici nella comprensione popolare della salute e nella percezione della biomedicina attraverso il XIX e il XX secolo per spiegare il fascino duraturo dell'attivismo sanitario non ortodosso nell'era moderna. Chiedendosi come l'attivismo sanitario non ortodosso sia fiorito durante l'ultima grande pandemia del XX secolo, Kelly cerca anche di informare la nostra comprensione della resistenza all'autorità biomedica nel contesto della prima grande pandemia del XXI secolo: COVID-19. Ritratto profondamente studiato della sfiducia e del disincanto, The Sounds of Furious Living aiuta a spiegare la persistenza dei movimenti che sfidano l'autorità della biomedicina anche in un secolo segnato dall'innovazione biomedica, ponendo contemporaneamente importanti domande sul significato e sulle metriche dell'empowerment del paziente nella pratica clinica.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)