I morti irrequieti: necrologia e appropriazione

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Titolo originale:

The Restless Dead: Necrowriting and Disappropriation

Contenuto del libro:

Basati su letture comparate di libri contemporanei provenienti dall'America Latina, dalla Spagna e dagli Stati Uniti, i saggi di questo libro presentano una critica radicale contro le strategie di appropriazione letteraria che un tempo erano considerate componenti neutre, e persino concomitanti, del processo di scrittura.

Sfatando la posizione dell'autore come centro dell'analisi, Cristina Rivera Garza sostiene la comunanza - termine usato dall'antropologo Floriberto Daz per descrivere le modalità di vita delle popolazioni indigene di Oaxaca basate su nozioni di lavoro collaborativo - che permea tutti i processi di scrittura. L'appropriazione è un'operazione politica alla base dei progetti che riconoscono, sia a livello etico che estetico, che gli scrittori lavorano sempre con materiali non propri.

Gli scrittori prendono in prestito dai praticanti di una lingua, entrando in un rapporto di debito che può essere coperto solo riportando il testo alle comunità da cui è nato. In un mondo pieno di violenza, dove le esperienze di molti sono cancellate dal saccheggio e dall'estrazione, scrivere tra e per i morti è una forma di necrowriting che può diventare un atto di decolonizzazione e di resistenza che rafforza la vita.