I margini della narrativa

Recensioni dei lettori

Attualmente non ci sono recensioni dei lettori. La valutazione si basa su 12 voti.

Titolo originale:

The Edges of Fiction

Contenuto del libro:

Ciò che distingue la finzione dall'esperienza ordinaria non è una mancanza di realtà, ma una sovrabbondanza di razionalità - questa era la tesi della Poetica di Aristotele. La razionalità della finzione consiste nell'inversione delle apparenze. La finzione capovolge il corso ordinario degli eventi che si susseguono, con l'obiettivo di mostrare come l'imprevisto si presenti, la felicità si trasformi in infelicità e l'ignoranza in conoscenza.

Nell'età moderna, sostiene Ranci re, questa razionalità fittizia è stata sviluppata in modi nuovi. Le scienze sociali hanno esteso il modello del nesso causale a tutte le sfere dell'azione umana, cercando di mostrarci come le cause producano i loro effetti invertendo le apparenze e le aspettative. La letteratura ha seguito la strada opposta. Invece di democratizzare la razionalità narrativa per includere tutte le attività umane nel mondo della conoscenza razionale, ne ha distrutto i principi abolendo i limiti che circoscrivevano una realtà propria della finzione. Si è allineata ai ritmi della vita quotidiana e ha scandagliato la potenza del "momento casuale" in cui si condensa un'intera vita.

Nelle finzioni dichiarate della letteratura come in quelle non dichiarate della politica, delle scienze sociali o del giornalismo, la questione centrale è la stessa: come costruire le forme percepibili di un mondo condiviso. Da Stendhal a Jo o Guimar es Rosa e da Marx a Sebald, passando per Balzac, Poe, Maupassant, Proust, Rilke, Conrad, Auerbach, Faulkner e altri, questo libro esplora queste costruzioni e getta nuova luce sul movimento costitutivo della narrativa moderna, il movimento che ha spostato il suo baricentro dal nucleo tradizionale verso quei margini in cui la narrativa si confronta con la sua possibile revoca.