Gli abolizionisti ricordano: Autobiografie antischiaviste e l'opera incompiuta dell'emancipazione

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Titolo originale:

Abolitionists Remember: Antislavery Autobiographies and the Unfinished Work of Emancipation

Contenuto del libro:

In Abolitionists Remember, Julie Roy Jeffrey illumina una seconda lotta antischiavista poco considerata: gli abolizionisti del dopoguerra cercarono di contrastare la crescente inclinazione della nazione a dimenticare perché la guerra era stata combattuta, cosa fosse realmente la schiavitù e perché la causa abolizionista fosse così importante.

Nella fretta di ricucire i rapporti dopo la guerra civile, la memoria del passato si è affievolita ed è diventata romantica: gli schiavi sono diventati pittoreschi, i proprietari gentili e la guerra stessa una nobile lotta per l'Unione. Jeffrey esamina gli scritti autobiografici di ex abolizionisti come Laura Haviland, Frederick Douglass, Parker Pillsbury e Samuel J.

May, rivelando che essi scrissero non solo per contrastare l'immagine popolare di loro stessi come fanatici, ma anche per ricordare ai lettori la dura realtà della schiavitù e per sostenere la parità di diritti per gli afroamericani in un'epoca di crescente razzismo, Jim Crow e Ku Klux Klan. Questi abolizionisti, che hanno fatto di tutto per far pubblicare i loro resoconti, hanno messo in discussione ogni punto importante della narrazione della riconciliazione, cercando di salvare la nobiltà del loro lavoro per l'emancipazione e per gli afroamericani e difendendo la propria partecipazione ai grandi eventi del loro tempo.