Punteggio:
Le recensioni presentano una visione prevalentemente negativa del libro, criticando la parzialità e la mancanza di comprensione dell'autore nei confronti di Idries Shah e dei suoi contributi. I recensori esprimono frustrazione per la prospettiva unilaterale dell'autore, percepita come radicata nell'invidia e nella critica non accademica. Tuttavia, alcuni riconoscono che il libro tocca temi interessanti legati all'autopromozione e all'identità. Nel complesso, si concorda sul fatto che il libro non sia un'analisi equilibrata o approfondita dei suoi argomenti.
Vantaggi:Alcuni recensori hanno trovato che il libro fornisce interessanti approfondimenti storici e temi di autopromozione e realtà alternative, ed è riconosciuto per le sue ampie note a piè di pagina e i suoi riferimenti. Alcuni riconoscono anche il talento dell'autore nel ricercare il background degli Shah.
Svantaggi:Il libro viene pesantemente criticato per essere parziale, mal strutturato e privo di rigore accademico. Molti recensori rilevano un'invidia di fondo da parte dell'autore nei confronti degli Shah, che porta a una rappresentazione negativa che non riesce ad apprezzare i loro contributi. La scrittura è descritta come pedante e superficiale, con un tono assimilabile al giornalismo giallo, con conseguente delusione dei lettori che si aspettano un'analisi obiettiva.
(basato su 29 recensioni dei lettori)
Empire's Son, Empire's Orphan: The Fantastical Lives of Ikbal and Idries Shah
La storia avvincente di due favolisti letterari che hanno rivelato l'ossessione dell'Occidente per un Oriente esotico e inventato.
Nei circoli letterari di alto livello della metà del XX secolo, un padre e un figlio diffondevano racconti seducenti di un Medio Oriente mistico. Sostenendo di provenire dall'Afghanistan, Ikbal e Idries Shah hanno trasformato le loro presunte identità in carriere piene di drammi e celebrità, scrivendo decine di libri che hanno influenzato l'élite politica e culturale. Proponendosi come la voce autentica del mondo musulmano, hanno scritto picareschi diari di viaggio e racconti esotici accanto a pesanti tomi sull'Islam e sulla politica. Soprattutto, padre e figlio hanno raccontato ai lettori occidentali ciò che volevano sentire: audaci storie di avventure orientali e innocui mistici sufi - miti che, con il passare del secolo e la presa del potere da parte dei Talebani, si sono sempre più distaccati dalla realtà.
Figlio dell'Impero, Orfano dell'Impero segue gli Shah dalle loro origini nell'India coloniale alla Londra letteraria, alla Oxford del tempo di guerra e alla California della controcultura, passando per il Levante, la Società delle Nazioni e l'America Latina. Nile Green svela le cospirazioni e gli pseudonimi, il passato fantastico e gli aneddoti autocelebrativi, la posta in gioco e i piani audaci che per quasi un secolo hanno dipinto il ritratto dell'Afghanistan. Ikbal e Idries hanno convinto poeti, spie, orientalisti, diplomatici, occultisti, hippy e persino un primo ministro di possedere la chiave per comprendere il mondo islamico. Da George Orwell che dirigeva la propaganda musulmana a Robert Graves che traduceva un falso manoscritto di Omar Khayyam e Doris Lessing che sosteneva la jihad, Green racconta l'affascinante storia di come il mondo dei libri sia stato sedotto dal sogno di una Shangri-La afghana che non è mai esistita.
Giocando d'azzardo con la moneta dell'autenticità culturale, Ikbal e Idries sono diventati giocatori provetti del grande gioco dell'impero e delle sue conseguenze. In parte giallo, in parte follia intellettuale, Il figlio dell'impero, l'orfano dell'impero rivela la divergenza tra rappresentazione e realtà, tra ciò che vogliamo credere e la più complessa verità.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)