Punteggio:
Il libro offre una cronaca romanzata della storia di Chicago dal 1800 al 1900, intrecciando vari personaggi e vignette nella narrazione. I lettori sono divisi sulla sua esecuzione: alcuni ne lodano la ricchezza e la profondità, mentre altri ne criticano la struttura confusa e la mancanza di coesione narrativa.
Vantaggi:Informazioni sulla storia di Chicago, ricco sviluppo dei personaggi, uso intelligente del dialetto e degli stili letterari e intriganti interconnessioni tra i personaggi. Alcuni lettori lo hanno trovato un'esperienza gratificante che offre una prospettiva unica sul passato della città.
Svantaggi:La narrazione può risultare disarticolata e difficile da seguire, sovraccarica di troppi personaggi e prospettive. Alcuni hanno trovato che si legge più come un libro di storia che come un romanzo, con una retorica pesante e potenziali pregiudizi ideologici. Nel complesso, potrebbe non soddisfare chi cerca un flusso narrativo tradizionale.
(basato su 17 recensioni dei lettori)
Make Me a City
Esordio propulsivo e di dimensioni visionarie, Make Me a City ricama i fatti con la finzione per raccontare la storia del XIX secolo di Chicago, ripercorrendo la sua ascesa da insediamento di frontiera a colosso industriale.
Il racconto inizia con una partita a scacchi, dal cui esito dipende il destino di una grande città. Da un'ingiustizia spaventosa nasce la storia di Chicago e degli uomini e delle donne la cui resilienza, avarizia e altruismo si combinano per generare un momento di energia civica senza precedenti.
Una varietà di voci irresistibili dà vita ai molti filoni di questo romanzo: quelle di Jean Baptiste Pointe de Sable, il fondatore di Chicago a lungo ignorato. John Stephen Wright, roboante speculatore e sostenitore, e Antje Hunter, la prima donna a scrivere per il Chicago Tribune. Intorno a loro pullulano le storie di taglialegna, minatori, ingegneri ed educatori, che a turno si alternano nella narrazione, condividendo il loro dolore e la loro gioia.
Mentre i personaggi, e i loro antenati, si incontrano e si separano, mentre i loro beni passano di mano in mano, il lettore si rende conto che Jonathan Carr ha di fronte a sé un quadro grandioso, che comprende i dolori della vita quotidiana e gli ideali generali di ciò che una città e una società possono e dovrebbero essere. Make Me a City ci presenta uno scrittore il cui talento e la cui ambizione sono già pienamente formati.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)