Cosa fanno i soldati: Il sesso e il soldato americano nella Francia della Seconda Guerra Mondiale

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Titolo originale:

What Soldiers Do: Sex and the American GI in World War II France

Contenuto del libro:

Come si fa a convincere degli uomini a lanciarsi su spiagge pesantemente minate, sotto il fuoco mortale delle mitragliatrici? Si fa appello ai loro legami con i compagni, al loro patriottismo, al loro desiderio di porre fine alla tirannia e all'omicidio di massa? Certamente, ma se si è l'esercito americano nel 1944, si tenta anche un'altra strada: si fa leva sul richiamo delle belle donne francesi, che aspettano dall'altra parte del filo, pronte a ricompensare i loro liberatori in tanti modi.

Non è questa l'immagine della Greatest Generation che ci è stata data, ma è quella che Mary Louise Roberts dipinge con effetto devastante in What Soldiers Do. Attingendo a un'incredibile gamma di fonti, tra cui notiziari, materiali di propaganda e di addestramento, documenti ufficiali di pianificazione, diari di guerra e memorie, Roberts racconta la storia affascinante e preoccupante di come il comando militare statunitense abbia sistematicamente diffuso - e poi sfruttato - il mito delle donne francesi come sessualmente esperte e disponibili. Il caos che ne derivò - che andava dal palese sesso pubblico con le prostitute allo stupro vero e proprio e alla malattia venerea dilagante - esasperò la popolazione francese, stanca della guerra e demoralizzata. Le predazioni sessuali, e la risposta spensierata dei vertici militari americani, causarono anche gravi attriti tra le due nazioni proprio mentre cercavano di risolvere le questioni relative al controllo a lungo termine dei territori liberati e al ripristino della sovranità francese.

Pur non negando mai i risultati del D-Day o il coraggio dei soldati che vi hanno preso parte, What Soldiers Do ci ricorda che la storia è sempre più utile - e più interessante - quando è più onesta e quando va oltre la bellezza brunita della nostalgia per confrontarsi con le vite reali e gli errori reali delle persone che l'hanno vissuta.