Voglio morire ma voglio mangiare tteokbokki: un libro di memorie

Recensioni dei lettori

Il libro è una schietta esplorazione della malattia mentale, in particolare dell'ansia e della depressione, attraverso le trascrizioni delle terapie e le riflessioni personali dell'autore. Risuona con molti lettori, offrendo loro un senso di connessione e comprensione e descrivendo le complessità della salute mentale. Tuttavia, alcuni lettori hanno trovato il formato noioso e hanno ritenuto che mancasse di profondità o di sostanza, con conseguenti recensioni contrastanti.

Molti lettori hanno apprezzato l'onestà e la relatività del libro, trovandolo una fonte di conforto e comprensione per chi ha a che fare con problemi di salute mentale. La vulnerabilità dell'autrice e la sua disponibilità a condividere le esperienze personali sono state lodate, e alcuni hanno trovato il libro una guida terapeutica che offre speranza. Lo stile di scrittura crudo e schietto ha risuonato con diversi lettori, facendoli sentire visti e compresi.

Diversi recensori hanno osservato che la struttura del libro, che contiene principalmente trascrizioni di terapie, è noiosa e difficile da seguire. Alcuni hanno ritenuto che la scrittura mancasse di una notevole profondità e altri hanno espresso disappunto per il fatto che il libro non fornisse approfondimenti o consigli psicologici. Inoltre, alcuni hanno ritenuto che i problemi di traduzione abbiano influito sull'esperienza di lettura, rendendo la lettura lenta e a volte confusa.

(basato su 121 recensioni dei lettori)

Titolo originale:

I Want to Die But I Want to Eat Tteokbokki: A Memoir

Contenuto del libro:

National Indie Bestseller

World Literature Today Notable Translation of the Year

Salon Favorite Book of the Year

Il bestseller sudcoreano, un memoir terapeutico intimo tradotto da Anton Hur, candidato all'International Booker Prize.

PSICHIATRA: Come posso aiutarla?

ME: Non lo so, sono - come si dice - depresso? Devo entrare nei dettagli?

Baek Sehee è una giovane direttrice di successo dei social media di una casa editrice quando inizia a vedere uno psichiatra per la sua - come chiamarla? - depressione? Si sente costantemente giù, ansiosa, con infiniti dubbi su se stessa, ma anche molto critica nei confronti degli altri. Nasconde bene i suoi sentimenti al lavoro e con gli amici, esibendo la calma che il suo stile di vita richiede. Lo sforzo è estenuante, opprimente e le impedisce di instaurare relazioni profonde. Non può essere normale. Ma se è così disperata, perché riesce sempre a soddisfare il desiderio del suo cibo di strada preferito: la torta di riso piccante e speziata, il tteokbokki? È così che è la vita?

Registrando i dialoghi con il suo psichiatra per un periodo di dodici settimane, e ampliando ogni seduta con i suoi micro-discorsi riflessivi, Baek inizia a districarsi tra i cicli di feedback, le reazioni istintive e i comportamenti dannosi che la tengono bloccata in un ciclo di auto-abuso. In parte memoriale, in parte libro di auto-aiuto, Voglio morire ma voglio mangiare Tteokbokki è un libro da tenere vicino e da raggiungere nei momenti di oscurità. Piacerà a tutti coloro che si sono sentiti soli o ingiustificati nella loro disperazione quotidiana.