Vedere in modo diverso: Una storia e una teoria dell'identificazione e delle arti visive

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Titolo originale:

Seeing Differently: A History and Theory of Identification and the Visual Arts

Contenuto del libro:

Il libro offre una storia e una teoria delle idee sull'identità in relazione ai discorsi e alle pratiche delle arti visive nella cultura euro-americana, dalle prime convinzioni moderne secondo cui l'arte è l'espressione di un individuo e l'immagine dipinta un "quadro del mondo" che esprime un punto di vista completo e coerente, fino all'ascesa della politica dell'identità nel secondo dopoguerra nel mondo dell'arte e oltre.

Il libro è sia una storia di queste idee (ad esempio, traccia il dominio di un modello binario di sé e dell'altro da Hegel fino alla classica politica dell'identità degli anni Settanta) sia una risposta politica all'affermazione comune, nell'arte e nel discorso politico popolare, che siamo "oltre" o "post-" l'identità. Nel contestare quest'ultima affermazione, Seeing Differently esamina criticamente come e perché "identifichiamo" le opere d'arte con una soggettività espressiva, rilevando l'impossibilità di affermare che siamo "post-identitari" data la persistenza di convinzioni nel discorso artistico e nella cultura visiva più ampia su chi "sia" il soggetto, e offre una nuova teoria su come pensare questo tipo di identificazione in modo più ponderato e autoriflessivo.

In definitiva, Seeing Differently offre una modalità di identificazione del pensiero come un processo di "durata femminista queer" che non può mai essere completamente risolto, ma che deve essere tenuto in considerazione nel pensare all'arte e alla cultura visiva. La duratività femminista queer è una modalità di interpretazione relazionale che riguarda sia l'"arte" che l'"interprete", rendendoci potenzialmente più consapevoli del modo in cui valutiamo e diamo valore all'arte e ad altri tipi di cultura visiva.