One Nation, One Blood: Interracial Marriage in American Fiction, Scandal, and Law, 1820-1870
La proibizione del matrimonio interrazziale è stata per molti anni un punto di rottura nella cultura americana. In One Nation, One Blood, Karen Woods Weierman esplora questo tabù indagando il tradizionale legame tra matrimonio e proprietà. La sua ricerca rivela che l'opposizione al matrimonio misto ha avuto origine in gran parte dal desiderio del XIX secolo di avere terre indiane e manodopera africana. Tuttavia, nonostante il netto rifiuto della maggioranza bianca nei confronti dei popoli non bianchi come partner matrimoniali, cittadini ed eguali sociali, i riformatori del XIX secolo sfidarono la regola contro i matrimoni misti. Rifiutando la nuova "scienza della razza" che pretendeva di dimostrare la superiorità dei bianchi, i riformatori si aggrapparono alla nozione religiosa di un'umanità comune e alla retorica repubblicana della libertà e dell'uguaglianza, sostenendo che Dio ha fatto tutti gli uomini "di un solo sangue".
Gli anni dal 1820 al 1870 hanno segnato un periodo cruciale nella storia di questo pregiudizio. I racconti di matrimoni interrazziali narrati nella narrativa, gli scandali reali e gli statuti legali ebbero un ruolo di primo piano nel dibattito pubblico sia sulla schiavitù sia sul destino dei nativi americani. Nella prima parte di questo libro, la Weierman si concentra sui matrimoni tra indiani e bianchi durante gli anni Venti dell'Ottocento, quando la rimozione degli indiani divenne un grido d'allarme per gli intellettuali del New England.
Nella seconda parte sposta la sua attenzione sui matrimoni tra bianchi e neri dal periodo antebellico fino ai primi anni della Ricostruzione. In entrambi i casi, l'autrice scopre che la combinazione di uno scandalo altamente pubblicizzato, di nuove leggi che proibivano i matrimoni interrazziali e di rappresentazioni romanzate dei mali associati a tali unioni servì a rafforzare il pregiudizio popolare, giustificando l'allontanamento degli indiani dalle loro terre e sostenendo il sistema della schiavitù. Anche dopo la fine della schiavitù, le restrizioni contro i matrimoni tra persone diverse rimasero in vigore in molte parti del Paese fino al XX secolo. Solo con la sentenza Loving v. Virginia del 1967 la Corte Suprema ha finalmente stabilito che tali leggi erano incostituzionali.
Concludendo con una nota contemporanea, Weierman suggerisce che le storie che gli americani raccontano oggi sul matrimonio misto - storie che definiscono la famiglia, l'identità razziale e la cittadinanza - riflettono ancora una lotta per le risorse e il potere.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)