Un poeta e Bin-Laden

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Titolo originale:

A Poet and Bin-Laden

Contenuto del libro:

Il “romanzo della realtà” Un poeta e Bin-Laden, ambientato in Asia centrale all'inizio del XXI secolo, sullo sfondo del vorticoso fondamentalismo islamico nella Valle di Ferghana e oltre, offre un resoconto di prima mano sulla vita interna dei militanti e dei Talebani.

Il romanzo inizia alla vigilia dell'11 settembre, con l'ossessionante descrizione del narratore dell'attacco aereo alle Torri Gemelle visto in televisione mentre si trova in vacanza in Asia centrale; e racconta la storia di un poeta uzbeko, Belgi, che, deluso dal regime autoritario dell'Uzbekistan, diventa un terrorista agli occhi del mondo. Il suo viaggio inizia con la ricerca di un maestro spirituale sufi e termina con la guerriglia, ed è questa tensione tra una risposta trascendentale e violenta all'oppressione, tra il libro e la bomba, tra l'Arcipelago GULAG e la moderna Asia Centrale e l'Afghanistan, che conferisce al romanzo la sua specifica pregnanza.

In questo libro Hamid Ismailov intreccia magistralmente la narrativa con il documentario e fornisce resoconti meravigliosamente vividi di eventi storici come l'assedio di Kunduz, l'evasione dalla prigione di Shebergan e l'insurrezione nella Valle di Ferghana, testimoniati dalla figura byroniana di Belgi, che entra nel sancta sanctorum di Al-Qaeda e alla fine incontra lo stesso sceicco bin Laden.