Un mercante di campagna, 1495-1520: Commercio e agricoltura alla fine del Medioevo

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Titolo originale:

A Country Merchant, 1495-1520: Trading and Farming at the End of the Middle Ages

Contenuto del libro:

Intorno al 1500 la società e l'economia dell'Inghilterra avevano raggiunto un punto di svolta. Dopo un lungo periodo di lenti cambiamenti e persino di stagnazione, era iniziata un'epoca di innovazione e iniziativa, con la recinzione, i viaggi di scoperta e le nuove tecnologie. Era un'epoca di feroci controversie, in cui il governo temeva i mendicanti e diffidava delle ribellioni. Gli scrittori del "Commonwealth", come Thomas More, criticavano aspramente l'avidità dei proprietari terrieri affamati di profitto che espropriavano i poveri. Questo libro parla di un mercante di lana e agricoltore su larga scala che incarna per molti versi lo spirito del periodo.

John Heritage tenne un libro contabile dal quale possiamo ricostruire un'intera società nei dintorni di Moreton-in-Marsh, nel Gloucestershire. Partecipò alla rimozione di un villaggio che ostacolava il "miglioramento" dell'agricoltura, gestì un allevamento di pecore su larga scala e, in qualità di "lanaio", passò molto tempo a viaggiare per la campagna incontrando nobili, agricoltori e contadini per acquistare la loro lana. Vendeva i velli che produceva e quelli che raccoglieva ai mercanti di Londra che li esportavano attraverso Calais nelle città tessili delle Fiandre. I lanieri citati nel libro possono essere studiati nei loro villaggi d'origine e le loro vite possono essere ricostruite a tutto tondo, interagendo nelle loro comunità, adattando la loro agricoltura alle nuove circostanze e organizzando la costruzione delle loro chiese locali.

Ha le caratteristiche di una biografia, è in parte storia di famiglia, in parte storia locale e in parte storia del paesaggio. Dyer esplora temi di storia economica e sociale senza trascurare lo sfondo religioso e culturale. Le sue preoccupazioni principali sono quelle di dimostrare l'importanza del commercio nel periodo e di mostrare il contributo dei contadini a un'economia in evoluzione.