Tra libertà e progresso: Il mondo perduto della politica della ricostruzione

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Titolo originale:

Between Freedom and Progress: The Lost World of Reconstruction Politics

Contenuto del libro:

Between Freedom and Progress recupera e analizza l'immaginario globale dei partigiani della Ricostruzione - coloro che hanno lottato per e con la Ricostruzione - mentre gareggiavano tra loro per definire la natura del loro Paese dopo la Guerra Civile. Le notevoli trasformazioni tecnologiche e commerciali della metà del XIX secolo - in particolare le macchine a vapore, il telegrafo e l'espansione della capacità di stampa commerciale - crearono un flusso costante di notizie, descrizioni e racconti da tutta la nazione e oltre. I partigiani della Ricostruzione si contendevano il senso di queste informazioni, motivati da un intenso antagonismo politico combinato con una serie di idee condivise ma contestate sulla libertà e sul progresso. Come scrittori, conferenzieri, editori, viaggiatori, riformatori morali, razzisti, abolizionisti, politici, suffragisti, soldati e diplomatici, i partigiani della Ricostruzione avanzarono pretese contrastanti sul loro posto nel mondo. Capire come, perché e quando lo fecero aiuta a fondare la nostra comprensione della Ricostruzione - un termine misterioso e transatlantico - nel suo contesto intellettuale.

Tre fattori si rivelarono cruciali per la creazione del mondo della Ricostruzione. In primo luogo, dal 1865 all'inizio degli anni Settanta del XIX secolo, le questioni interconnesse di come rifare l'Unione e come rifare il Sud esercitarono una forte presa sulla politica federale, definendo il panorama partitico e ispirando argomentazioni rivali su ciò che era possibile e ciò che era buono. La natura scoraggiante di queste questioni creò un senso di crisi in tutto lo spettro politico, con un discorso politico che andava dal tono combattivo a quello euforico e apocalittico. In secondo luogo, anche se di natura domestica, queste questioni venivano rifratte attraverso due convinzioni ampiamente condivise: che le cause della libertà e del progresso definissero la storia e che popoli distinti con caratteri propri componessero la popolazione mondiale. Queste convinzioni producevano la tendenza a considerare gli sviluppi all'interno e all'esterno degli Stati Uniti come essenzialmente riconducibili l'uno all'altro, incoraggiando uno stile intellettuale che privilegiava i confronti ad ampio raggio.

In terzo luogo, lungi dall'essere confinato alle élite, questo modo di pensare e discutere del mondo viveva e respirava nei testi pubblici che venivano prodotti e consumati su base settimanale e quotidiana. Questo mondo commercializzato e politicizzato dell'editoria di massa era altamente diseguale nella struttura e nel contenuto, ma era anche incredibilmente vivace e popolare. Insieme, questi tre fattori resero il mondo della Ricostruzione un paesaggio globale di informazioni, argomentazioni e immaginazione che traeva gran parte del suo vigore dalle battaglie politiche interne.