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Between Catastrophe and Revolution: Essays in Honor of Mike Davis
È tutto peggiore di quanto pensiamo. È anche peggio di quanto Mike Davis, per il quale "ogni giorno è il giorno del giudizio" (The Nation), potesse immaginare. I contributi di questo volume sono esplorazioni di quello che Davis, con il suo tipico stile ironico, ha definito il campo degli "studi sui disastri". Collettivamente, mostrano come il nostro "immaginario dei disastri" sia stato reso inadeguato dalla capacità dell'ordine esistente di nutrirsi e cooptare la nostra resistenza ad esso.
Le proteste di massa contemporanee sono ora considerate come istanze di una politica della rabbia consolidata e redditizia. I conflitti geopolitici non rappresentano una minaccia al potere egemonico, ma servono piuttosto gli interessi di un mercato globale che capitalizza sulla guerra lucrativa e permanente. Lo stesso cambiamento climatico, se mai è stato pensato come un fenomeno universalizzante, è ora trattato come un'ampia opportunità di mercato da parte di conglomerati assicurativi di rischio globali e di finanziatori predatori che scommettono contro qualsiasi salvataggio del pianeta.
Questi sviluppi catastrofici resistono al linguaggio che usiamo per descriverli e decostruirli. I contributi di questo volume cercano di reimmaginare la nostra comprensione del disastro e, seguendo l'esempio dello stesso Davis, di rifiutare modelli obsoleti di trascendenza politica con la stessa forza con cui rifiutano le narrazioni di rassegnazione.
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Ultima modifica: 2024.11.08 20:28 (GMT)