Sulla rappresentazione

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Titolo originale:

On Representation

Contenuto del libro:

Alla sua morte, avvenuta nel 1992, l'eminente filosofo, critico e teorico Louis Marin ha lasciato, oltre a una dozzina di libri influenti (tra cui Sublime Poussin, Stanford, 1999), un corpus di circa trecento articoli e saggi pubblicati in riviste e antologie. Questo libro, che raccoglie ventidue saggi apparsi tra il 1971 e il 1992, interroga la teoria e la pratica della rappresentazione, così come viene realizzata sia dai segni linguistici che da quelli grafici, e quindi la complessa relazione tra linguaggio e immagine, tra percezione e concezione.

I saggi sono raggruppati in quattro parti che riflettono la continuità e la coerenza degli interessi di Marin per la semiologia, la narrativa, la visualità e la pittura. L'orizzonte interdisciplinare del libro attinge a molteplici risorse scientifiche - la storia culturale del XVII secolo, la filosofia del linguaggio, gli strumenti dell'analisi del discorso, la storia dell'arte e dell'estetica, l'analisi della ricezione - per affrontare una sorprendente diversità di argomenti che vanno dalla pittura storica alla cartografia, ai processi di decifrazione dei testi, all'interpretazione delle storie e alla lettura delle immagini.

Nel corso dei saggi, la riflessione di Marin sulla rappresentazione è sostenuta e approfondita dalla sua brillante esegesi dell'arte grafica. La sua analisi delle opere di Caravaggio, Philippe de Champaigne, Le Brun e Poussin, tra gli altri, fornisce l'armatura che gli permette di descrivere sia la logica strutturale della rappresentazione sia gli intricati processi di produzione e ricezione che la rendono dinamica e instabile. Marin dimostra con consumato rigore perché il perseguimento di una teoria generale della rappresentazione è vissuto da artisti e critici come un obiettivo inevitabile, ma irraggiungibile.