Sul diritto delle nazioni

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Titolo originale:

On the Law of Nations

Contenuto del libro:

Politica estera. "Negli annali dell'oblio non c'è nulla di paragonabile alla scomparsa dalla mente americana dell'idea del diritto delle nazioni".

Grenada. "Avremmo potuto trarre beneficio da un fine settimana di pausa in cui avremmo potuto considerare i nostri interessi invece di cedere semplicemente ai nostri impulsi".

Lo sfruttamento dei porti del Nicaragua. "Una pratica di inganno mutata in una politica di inganno".

Iran-Contra. "L'idea del diritto internazionale era svanita. Ma, cosa altrettanto importante, negli anni '80 era stata associata alle debolezze della politica estera. Gli uomini veri non citavano Grozio".

Mentre l'era del totalitarismo si allontana, è giunto il momento di chiedersi in base a quali regole ci aspettiamo di comportarci, scrive il senatore Daniel Patrick Moynihan in questa lucida, e spesso ironica, disamina del diritto internazionale. I nostri padri fondatori avevano ben presente l'importanza e la centralità di tale diritto; i presidenti successivi l'hanno affermata e hanno cercato di creare istituzioni internazionali basate su questi alti principi; ma abbiamo perso la strada nella nebbia della guerra fredda.

L'esplorazione di Moynihan degli atteggiamenti americani nei confronti del diritto internazionale - quelli di presidenti, senatori, membri del Congresso, funzionari pubblici e dell'opinione pubblica in generale - rivela la costante venerazione per il diritto delle nazioni e i tentativi, per quasi duecento anni, di fare del diritto internazionale il fulcro della politica estera e strategica. Solo nell'ultimo decennio un cambiamento di valori ai più alti livelli di governo ha modificato gli obiettivi e la condotta degli Stati Uniti.

Con una solida padronanza della storia, informata da intuizioni senatoriali e dati investigativi, e con una scrittura elegante, questo libro è un trionfo di erudizione, interpretazione e intuizione.