Su Nietzsche

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Titolo originale:

On Nietzsche

Contenuto del libro:

Acclamato da Martin Heidegger come "una delle migliori menti francesi", Georges Bataille è diventato sempre più riconosciuto e rispettato nell'ambito del pensiero intellettuale accademico e popolare. Sebbene Bataille sia morto nel 1962, l'interesse per la sua vita e i suoi scritti non è mai stato così forte come oggi: Barthes, Foucault, Derrida e Kristeva hanno tutti riconosciuto il loro debito nei suoi confronti.

Nel suo libro Su Nietzsche, tradotto da Bruce Boone, Bataille si avvicina il più possibile alla formulazione di un proprio sistema filosofico. Si può dire che la lettura di Nietzsche sia stata una specie di rivelazione per Bataille e abbia influenzato profondamente la sua vita. Nel 1915, in preda ai sensi di colpa per aver lasciato il padre cieco nelle mani dei tedeschi, Bataille si convertì al cattolicesimo. Fu l'opera di Nietzsche a portarlo ad abbandonare la religione tradizionale per una forma idiosincratica di misticismo senza Dio.

In questo volume, Bataille diventa, e va oltre, Nietzsche, assumendo il pensiero di Nietzsche nel punto in cui si era interrotto: con la morte di Dio. Il cuore di quest'opera è l'esplorazione di Bataille su come si possa avere una vita spirituale al di fuori della religione. È essenzialmente un diario che mescola brillantemente osservazioni e riflessioni in frammenti, aforismi, poesie, miti, citazioni e immagini sullo sfondo della Seconda guerra mondiale e dell'occupazione tedesca. Bataille ha un modo unico di passare con disinvoltura dall'astrazione alla confessione, dalla teologia all'erotismo. Intreccia abilmente la propria esperienza interiore di angoscia con la guerra e la distruzione che imperversano all'esterno con argomentazioni contro le interpretazioni fasciste di Nietzsche e l'elogio del filosofo come profeta che predice "il crudo destino tedesco".

Con un'introduzione, "Furiosamente nietzschiana", di Sylvere Lotringer, un'appendice in cui Bataille si difende da Sartre e un indice, questo volume riconferma l'affermazione di Michel Foucault secondo cui Bataille "ha rotto con la narrazione tradizionale per dirci ciò che non è mai stato detto prima".